Migranti: i valori della UE
di Elisa Fontana

Ove mai qualcuno possa pensare che l’Europa dorma e non pensi più al problema dei migranti, mi corre l’obbligo di rassicurarlo. Ci pensa, eccome.

Non solo l’anno prossimo si rivedranno le regole comunitarie per cui, probabilmente, verranno autorizzati i campi di concentramento in Paesi terzi, ma è di queste ore la forte presa di posizione sull’argomento del premier polacco Tusk.

Il cattolicissimo premier ha minacciato di abbandonare il Consiglio d’Europa se non ci sarà una modifica alla Convenzione europea per i diritti dell’uomo che permetta ai governi politiche più dure contro i migranti. Perché pare che ignorarli e lasciarli affogare indisturbati nel Mediterraneo non sia sufficiente.

Ascoltate le cattolicissime e misericordiose parole “Quando parliamo delle più grandi minacce, forse non per la Polonia, ma prima di tutto per l’Occidente e per l’Unione europea nel suo insieme, si tratta della migrazione, di queste relazioni etniche e culturali sempre più difficili all’interno delle nostre società”.

Ma non pensiate che Tusk sia indifferente alla questione o la affronti a cuor leggero, perché sotto la dura scorza dell’uomo politico da qualche parte batte un cuore, ma il dovere chiama “A volte bisogna prendere misure dure se si vuole adempiere al proprio obbligo più importante, che è la protezione della propria società, del proprio confine e del proprio territorio.”

Devono aver avvistato orde di Mao Mao ai confini e Tusk pensa patriotticamente a difendere innanzitutto i polacchi, ma in realtà l’Occidente tutto.

Deve essere la stessa preoccupazione che ha spinto il governo polacco a dire a Mel Gibson che non può dare la parte della Madonna nel suo ultimo film a Kasia Smutniak che sarà pure polacca, bella e brava però è a favore dell’aborto.

Vade retro, i valori dell’Occidente innanzitutto!

Dossier diritti