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A la guerre comme a la guerre
di Claudio Visani
Hanno presentato una manovra economica miserevole (18 miliardi) di austerità e tagli, che non salva la sanità e la scuola, non stanzia un euro contro le povertà e per la casa, peggiora la legge Fornero che avevano promesso di cancellare e "regala" solo qualche spicciolo a pensionati, lavoratori e ceti medi con la revisione delle aliquote Irpef e il cuneo fiscale, ma si apprestano a spendere 15 miliardi per il riarmo.
Primo step di quella follia collettiva che è il "Rearm Europe" da 850 miliardi di euro voluto dalla contessa Von der Leyen e dai suoi principali sponsor (Germania, Francia. Polonia, Paesi baltici) per accontentare il "grande pacificatore" Trump (5% del Pil per la Nato) e scongiurare l'imminente invasione russa del Vecchio Continente che secondo "lor signori" avverrebbe già nel 2029.
A svelare i dettagli della prima tranche del piano italiano è il Corriere della Sera, che cita il rapporto presentato dall''Aspen Institute Italia presieduto da Giulio Tremonti (un nome una garanzia).
"Il governo italiano - scrive il Corsera -si prepara a presentare alla Commissione europea i dettagli dei progetti per la difesa, da finanziare con 14,9 miliardi del fondo Safe (Security action for Europe). I programmi devono arrivare a Bruxelles entro novembre. L'80% dei finanziamenti servirà per rimettere in sesto le forze armate, in particolare l'esercito. Il restante 20% verrà speso per potenziare la difesa aerea, in particolare per acquistare i droni".
Nel capitolo che riguarda l'Esercito italiano, il rapporto sostiene che "occorre un cambio culturale interno alla Forza Armata, spostando l'attenzione su tre assi portanti: la tecnologia, l'addestramento e i valori. Soprattutto, aggiunge, bisogna puntare su di una "maggiore flessibilità nelle strategie militari, accettando anche - ci rassicura - l'eventualità dell'errore".
Il generale Carmine Masiello precisa che per raggiungere gli obiettivi posti dalla Nato "ci mancano carri armati, artiglieria, mezzi per la contraerea, droni" e soprattutto soldati. Per questo una parte di quei 15 miliardi verrebbe destinata a reclutare "40 mila soldati in più rispetto agli incrementi finora previsti".
Oggi l'Esercito conta 94mila militari in servizio, che diventano circa 170mila conteggiando anche Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri. In sostanza, stando ai calcoli di Aspen, l'organico delle forze armate dovrebbe salire di un quarto, o della metà se si considera soltanto l'Esercito terrestre.
Un esercito pronto a impedire che i cavalli cosacchi di Putin si vengano ad abbeverare alla Fontana di Trevi, a erigere nuove Linee Maginot, o a marciare su Mosca come ai tempi dell'Armir se solo si riuscirà a trovare un motivatore all'altezza del Sergente Maggiore Hartman di Full Metal Jacket.
 
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