Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
27 ottobre 2025
tutti gli speciali

USA arrestano giornalista britannico su richiesta di Israele
di Gabriella Mira Marq

Il giornalista e commentatore politico britannico Sami Hamdi è stato fermato domenica dall'Immigration and Customs Enforcement (ICE) degli Stati Uniti all'aeroporto internazionale di San Francisco.

L'arresto è avvenuto durante il suo giro di conferenze organizzato dal Council on American-Islamic Relations (CAIR), sollevando allarmi sull'influenza dei gruppi di pressione filo-israeliani.

Hamdi era entrato legalmente negli Stati Uniti il ​​19 ottobre per partecipare a eventi sulla politica estera statunitense e sulla guerra israeliana a Gaza. Aveva recentemente parlato al gala annuale del CAIR a Sacramento e avrebbe dovuto intervenire a un altro evento in Florida. Il 24 ottobre è stato informato che il suo visto era stato revocato e gli agenti dell'ICE lo hanno fermato al suo arrivo all'aeroporto internazionale di San Francisco.

Il DHS afferma che Hamdi rappresenta una minaccia per la sicurezza nazionale La vicesegretaria del Dipartimento per la Sicurezza Interna degli Stati Uniti, Tricia McLaughlin, ha confermato l'arresto di Hamdi, affermando che rappresentava una minaccia per la sicurezza nazionale.

"Il visto di questo individuo è stato revocato e si trova sotto la custodia dell'ICE in attesa di espulsione", ha scritto McLaughlin su X.

Gli amici di Hamdi e le organizzazioni per i diritti civili hanno condannato la detenzione come una violazione della libertà di parola. Una dichiarazione dei suoi sostenitori ha descritto l'arresto come "un precedente profondamente preoccupante per la libertà di espressione e la sicurezza dei cittadini britannici all'estero".

Hanno chiesto al Ministero degli Esteri del Regno Unito di chiedere chiarimenti urgenti alle autorità statunitensi in merito ai motivi della detenzione di Hamdi.

Il CAIR ha criticato l'influenza dei gruppi di pressione filo-israeliani sulle autorità statunitensi che ha portato all'arresto di Hamdi. In una dichiarazione, il CAIR ha accusato "i fanatici squilibrati di Israel First" di aver fatto pressioni sul governo statunitense affinché arrestasse Hamdi, etichettando l'azione come una "politica di Israel First, non di America First".

Il padre di Hamdi, Mohamed El-Hachmi Hamdi, ha espresso preoccupazione per la detenzione del figlio, affermando che Sami "non ha alcuna affiliazione con alcun gruppo politico o religioso". Ha sottolineato che la posizione di suo figlio sulla Palestina è incentrata sul diritto del popolo alla sicurezza, alla pace, alla libertà e alla dignità, descrivendolo come "uno dei giovani sognatori di questa generazione, che anela a un mondo con più compassione, giustizia e solidarietà".

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale