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Iran: dopo sentenza ICJ basta impunità di Israele
di Tamara Gallera
Il Ministero degli Esteri iraniano ha chiesto la fine dell'"impunità cronica" concessa a Israele e ai suoi sostenitori, a seguito di un nuovo parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia (CIG) che condanna duramente Tel Aviv per aver violato il diritto internazionale umanitario e ostacolato le operazioni di aiuto delle Nazioni Unite a Gaza.
In un post su X, il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano Esmaeil Baghaei ha affermato che la sentenza della Corte Internazionale di Giustizia espone ancora una volta "l'innegabile verità che il regime israeliano continua a violare gravemente ogni singola norma del diritto internazionale umanitario". Ha osservato che la Corte ha ribadito il dovere di Israele di garantire l'accesso a beni e servizi essenziali per i palestinesi sotto occupazione e "non deve ostacolare la fornitura di tali forniture".
Baghaei ha aggiunto che la persistente sfida di Israele alle sentenze internazionali riflette una più ampia cultura di impunità sostenuta dalle potenze occidentali. "L'impunità cronica garantita dalle potenze che sostengono e difendono Israele deve finire", ha affermato, chiedendo che la comunità internazionale si assuma le proprie responsabilità.
Ha anche fatto riferimento ai precedenti pareri della Corte Internazionale di Giustizia, tra cui la sentenza del luglio 2024 che ha dichiarato "illegale" l'occupazione dei territori palestinesi da parte di Israele e ne ha chiesto l'immediata cessazione. La corte sta attualmente esaminando il caso del Sudafrica che accusa Israele di aver violato la Convenzione sul genocidio del 1948 con la sua condotta a Gaza.
Il parere della CIG del 22 ottobre ha ribadito che, in quanto potenza occupante, Israele è legalmente obbligato a cooperare con le agenzie delle Nazioni Unite, tra cui l'UNRWA, per facilitare l'assistenza umanitaria nella Striscia di Gaza. La Corte ha sottolineato che "Israele" ha "l'obbligo negativo di non ostacolare la fornitura di tali forniture" e ha stabilito che le sue restrizioni su cibo, acqua e medicinali violano il diritto internazionale.
I giudici hanno inoltre concluso che Israele non ha dimostrato le sue accuse secondo cui i dipendenti dell'UNRWA sarebbero affiliati ad Hamas e che l'agenzia rimane indispensabile per le operazioni umanitarie a Gaza. Il parere ha ribadito gli obblighi di "Israele" ai sensi della Carta delle Nazioni Unite e della Quarta Convenzione di Ginevra di proteggere i civili e garantire i bisogni fondamentali di sopravvivenza della popolazione.
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