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23 ottobre 2025
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Colombia ribadisce posizione sul genocidio e diritti umani
di Marilina Mazzaferro

Il presidente colombiano Gustavo Petro ha affermato che si opporrà alle calunnie rivoltegli da alti funzionari statunitensi sul suolo americano, sottolineando che "intraprenderà azioni legali per difendersi da queste accuse".

Nel suo intervento, Petro ha dichiarato che non rinuncerà alla sua posizione contro il genocidio e gli omicidi nei Caraibi, affermando il suo sostegno ai diritti umani e la sua continua lotta contro la violenza nella regione.

Petro ha inoltre sottolineato che la Colombia è pronta a fornire supporto nella lotta al narcotraffico nella regione, affermando: "Quando la comunità americana chiederà il nostro aiuto in quest'area, lo riceverà".

Domenica, i funzionari colombiani hanno duramente rimproverato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo che quest'ultimo ha definito il presidente Gustavo Petro "un leader del narcotraffico illegale" in un post su Truth Social e ha annunciato la sospensione di tutti gli aiuti statunitensi alla Colombia, una mossa che minaccia di infiammare le tensioni tra i due governi.

Il Ministero degli Affari Esteri colombiano ha affermato: "Come Governo della Colombia, respingiamo fermamente queste dichiarazioni e ci rivolgeremo a tutti gli organismi internazionali in difesa della nostra sovranità come Stato e della dignità del nostro Presidente, che si è sempre distinto per il rispetto delle autorità democratiche e per la sua lotta frontale contro il narcotraffico".

Il Ministero ha inoltre condannato l'uso della cooperazione come leva, aggiungendo: "Allo stesso modo, respingiamo l'uso della cooperazione internazionale come strumento di ingerenza negli affari interni della Colombia. Senza cooperazione, le organizzazioni transnazionali dedite alla produzione e alla commercializzazione di stupefacenti vinceranno e l'intera regione perderà".

Il 19 ottobre Trump aveva annunciato la sospensione immediata di tutti gli aiuti finanziari e i sussidi alla Colombia, accusando il presidente Gustavo Petro di incoraggiare la produzione di droga su larga scala.

Petro è stato tra i leader globali più espliciti nel condannare il genocidio in corso a Gaza, rompendo i rapporti diplomatici con Israele nel 2024, sospendendo gli acquisti di armi e sollecitando le Nazioni Unite a ritenere Tel Aviv responsabile dei crimini di guerra.

Durante il suo discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il mese scorso, Petro ha chiamato direttamente in causa Benjamin Netanyahu, sollecitando la creazione di una coalizione internazionale per fermare il massacro dei palestinesi.

Le sue dichiarazioni, che hanno suscitato applausi in tutto il Sud del mondo, hanno portato alla revoca del suo visto statunitense dopo che si è unito a una manifestazione pro-Palestina a New York e ha invitato i soldati USA a "disobbedire agli ordini di Trump".

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