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23 ottobre 2025
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Media mainstream: dal credito che diamo loro dipende il nostro destino
di Rossella Ahmad

Voglio parlare ancora una volta dello spirito di Gaza, che è immortale - un patrimonio a cui attingere per l'epica futura - e dei miserabili che gravitano attorno a queste questioni, che sono questioni di etica e di spirito e invece, vedi, loro tentano di imbrattarle di cose molto prosaiche, come il fango.

Ho un osservatorio privilegiato su Gaza, ultimamente. Nel senso che ho l'opportunità di parlare con gente che lì ci ha vissuto. Che conosce la realtà di quel territorio indomito ben più di fragolina86 e degli Hamza americani.

- Parlami della resistenza
-Cosa posso dirti? Gente semplice, che viveva tra il popolo. In povere case di campi profughi. Gente senza fronzoli.
-Si nascondevano?
- Macché. Erano rispettati anche da chi non avrebbe mai votato per loro, perché per noi palestinesi la resistenza non è un'opzione. È la nostra stessa vita, l'unica prospettiva..

Lasciamoli parlare. Non riescono ad accettare altri da sé, questo in generale, e detestano chi abbia un diverso sistema di valori e non consideri prioritario abbracciare il nostro, quello dell'ex migliore dei mondi possibili, già da tempo naufragato come un relitto fradicio in balia di onde anomale. Quello delle borsette di Hermès e dell'edonismo sfacciato che da decenni mortifica il nostro legame con lo spirito.

Come potrebbero mai capire Gaza e la sua gente, un unicum che annichilisce il pensiero umano, lo contorce, lo strizza e poi lo rigetta. Gente sotto le bombe da oltre 700 giorni. Senza cibo, acqua, medicine. Che non alza bandiera bianca e resiste sulla terra come una roccia inscalfibile. Gente che ha rivendicato con orgoglio la supremazia dello spirito sulla materia, e continua a farlo.

Bambini di pochi anni che portano sulle spalle per chilometri fratellini feriti o semplicemente stanchi, senza crollare, senza lamentarsi. Donne risolute, che tengono assieme famiglie smembrate, una società aggredita e mutilata. Uomini che diventano leggenda e tu, assassino, non puoi farci nulla se non tentare la carta della mistificazione fuori tempo massimo. Altro che epica, qui siamo oltre. Siamo a Gaza, e non ci sarebbe bisogno di aggiungere altro. Ma aggiungerò altro.

E ribadirò il gioco sporco di tutti i colonialismi di tutte le ere e di tutti gli spazi: fiaccare il morale dei colonizzati, far loro credere che sei da solo: tu, il colonizzato, di fronte al Moloch inamovibile che decide della tua vita e della tua morte. Non hai nessuno che ti salvi, che ti guidi, che ti sostenga, perché anche i tuoi capi sono creature nostre. Ti hanno preso in giro. Vedi? Li abbiamo comprati, corrotti con i nostri simboli. Con il miraggio di una borsetta per ricchi. Sono la nostra merce, e tu, colonizzato, sei solo.

Chi abbia creduto a tutto ciò, come chi abbia creduto alla favoletta for dummies del "regime islamista", una succursale dell'Afghanistan nella terra più libera del mondo, non sa di cosa parli.

Il mio consiglio è di verificare sempre. Oggi non costa davvero nulla e può salvare l'anima nel momento in cui la credulità popolare viene utilizzata per giustificare lo squartamento, quello sì, reale, di gente in carne ed ossa, i cui brandelli arrivano fin qui. Dal credito che continuerete a dare alla stampa mainstream, che è il megafono del potere, dipenderà il destino dei popoli della terra e di noi tutti. [23 ottobre 2024]

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