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Nordio il picconatore
di
Elisa Fontana
Io non vorrei tediarvi spesso con le splendide trovate del ministro Nordio, ma la cronaca incalza e corre l’obbligo di dare conto dell’indefesso lavoro di picconamento dei magistrati e della giustizia che sono ormai un punto d’onore di questo disinvolto ministro e dello splendido governo Legge&Ordine.
E così, dopo l’abolizione del reato di abuso di atti d’ufficio, la proposta di eliminare la figura del magistrato nel contenzioso fra debitori e creditori e la proposta di riforma della custodia cautelare (ma in pratica è l’abolizione), eccolo qui di nuovo a miracol mostrare nella bozza di riforma del codice di procedura penale cui si sta dedicando.
Dunque, dopo aver introdotto l’avviso di arresto, già in vigore, cioè l’obbligo (obbligo, si badi bene) di comunicare all’indagato che il PM vuole arrestarlo, adesso scaliamo un altro gradino e tiriamo fuori dal cilindro l’avviso di perquisizione. Tenetevi forte: gli inquirenti quando decideranno di fare una perquisizione avranno l’obbligo di “avvertire con ogni mezzo utile” l’avvocato del perquisito due ore prima della perquisizione.
Capite bene la portata di civiltà, garbo e galateo di questa bozza: io inquirente avverto cortesemente l’avvocato del perquisendo almeno due ore prima, così l’avvocato potrà doverosamente avvertire il suo cliente e il cliente potrà garbatamente far sparire tutto il materiale eventualmente compromettente. Non è tutto meraviglioso?
A quel punto agli inquirenti converrà risparmiarsi del tutto le perquisizioni, risparmieranno mezzi, uomini e risorse dello Stato e si eviteranno gli sberleffi degli indagati.
Ma volete sapere qual è la ratio di questa proposta? “Rafforzare i diritti difensivi”, dando il tempo e la possibilità all’avvocato di recarsi sul posto, esattamente come la riforma della custodia cautelare dovrebbe svuotare le carceri, il filone è quello, spararla grossa e beato chi ci crede.
Come se oggi agli avvocati fosse vietato assistere alle perquisizioni dei loro clienti, ma magari si dovevano affrettare, mentre così possono prendersela comoda e sorbirsi anche un buon caffè, mentre il loro cliente fa scomparire computer, dispositivi digitali di vario genere e documenti. E quindi quello che fino ad oggi era un atto a sorpresa degli inquirenti, diventerà un atto a sorpresa ritardata, come le barzellette che vanno spiegate e fanno ridere poi con comodo, a scoppio ritardato.
E però a Nordio non la si fa e quindi ha messo nero su bianco che l’avviso va dato solo “dopo aver assunto misure provvisorie dirette ad evitare l’alterazione dello stato dei luoghi o delle persone”.
Bene, benissimo! Ma come si fa? Si entra nottetempo a casa dell’indagato e gli si sgraffigna il computer? Si assolda un borseggiatore che gli freghi il telefonino nella metro? Gli si fa una telefonata anonima per dirgli che c’è una bomba in casa, così scappa e non altera lo stato dei luoghi?
Capite bene che la rapina creativa al Louvre dei gioielli di Napoleone rispetto a tutta questa creatività appare come una misera, noiosa e banale rapina all’ufficio postale di Pettorano sul Gizio.
Non vi annoio ulteriormente sulla facoltà di spostare all’indietro la data di iscrizione di un indagato sul registro degli indagati, così possiamo dargli agio di far scattare la prescrizione ben prima che tutto sia concluso. Si potrebbe pensare ad una iscrizione coatta sul registro degli indagati per tutti i neonati, così ove mai fossero indagati fra 20-30 anni per qualsivoglia reato, scatterebbe in automatico la prescrizione.
Non sarebbe meraviglioso?, anche se mi rendo conto di quanto sia pericoloso dare idee a questo governo.
 
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