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La coerenza di Elly Schlein
di Giuseppe Salamone
Oggi si erge a paladina della libertà di informazione a seguito della vicenda Ranucci. Ma dov'era quando il più grande e coraggioso giornalista di tutti i tempi, Julian Assange, veniva fatto marcire in un carcere di massima sicurezza e in isolamento per 23 ore al giorno?
Oggi si erge a paladina della questione palestinese. Non ha mai avuto il coraggio di chiamare con la parola genocidio quanto fatto da Israele. Vietava le bandiere palestinesi nelle sue manifestazioni a novembre 2023. Per un anno e mezzo ha fatto finta che non stesse succedendo nulla salvo poi salire sul carro della Flotilla per lucrare qualche consenso.
Qualche giorno fa su La7 accusava Giorgia Meloni di non aver interrotto i rapporti con Israele. E la accusava con veemenza. Il giorno prima il PD a Milano aveva affossato una mozione che chiedeva lo stop dei rapporti con Israele e la sospensione del gemellaggio tra Milano e Tel Aviv. Livello di ipocrisia da professionisti!
Sempre qualche giorno fa è andata alla marcia della Pace Perugia Assisi. Nel frattempo negli ultimi anni ha votato tutti i riarmi proposti da Ursula Von der Leyen, tutti i pacchetti di armi per Zelensky nel Parlamento Italiano. Ha votato tutte le sanzioni alla Russia sia a Bruxelles che a Roma. Ha difeso per tre volte Ursula von der Leyen da mozioni di sfiducia e non dice una parola davanti alle uscite di tale Pina Picierno.
Ora, onestamente, Meloni fa pietà e su questo non ci piove. Ma l'alternativa davvero dovrebbe essere in mano a Elly Schlein a al PD? Poi non si spiegano perché gli italiani non votano più...
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