Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
Osservatorio sulla legalita' onlusscopi, attivita', referenti, i comitati, il presidenteinvia domande, interventi, suggerimentihome osservatorio onlusnews settimanale gratuitaprima pagina
17 ottobre 2025
tutti gli speciali

Chi stiamo davvero proteggendo?
di Aranka Korosi

Non so se avete mai notato che ogni volta che sulla Rai nel telegiornale appaiono dei soldati israeliani, 𝙞 𝙡𝙤𝙧𝙤 𝙫𝙤𝙡𝙩𝙞 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙨𝙛𝙤𝙘𝙖𝙩𝙞.

Non è un caso. È una regola.

In Israele esiste un sistema di censura militare ufficiale, gestito da un ufficio chiamato Israeli Military Censor.

Tutto ciò che riguarda l’esercito — foto, video, articoli, perfino post sui social — 𝙙𝙚𝙫𝙚 𝙚𝙨𝙨𝙚𝙧𝙚 𝙖𝙥𝙥𝙧𝙤𝙫𝙖𝙩𝙤 𝙥𝙧𝙞𝙢𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙥𝙪𝙗𝙗𝙡𝙞𝙘𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚.

𝙄 𝙜𝙞𝙤𝙧𝙣𝙖𝙡𝙞𝙨𝙩𝙞, 𝙨𝙞𝙖 𝙞𝙨𝙧𝙖𝙚𝙡𝙞𝙖𝙣𝙞 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙩𝙧𝙖𝙣𝙞𝙚𝙧𝙞, 𝙙𝙚𝙫𝙤𝙣𝙤 𝙞𝙣𝙫𝙞𝙖𝙧𝙚 𝙞 𝙡𝙤𝙧𝙤 𝙘𝙤𝙣𝙩𝙚𝙣𝙪𝙩𝙞 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙘𝙚𝙣𝙨𝙪𝙧𝙖 𝙢𝙞𝙡𝙞𝙩𝙖𝙧𝙚, che decide cosa si può mostrare e cosa no. Perché se un soldato resta anonimo, nessuno potrà mai riconoscerlo, denunciarlo o chiedere giustizia.

Perché diciamolo chiaramente: un soldato che serve il proprio Paese con disciplina, nel rispetto delle leggi e delle regole, non ha nulla da nascondere.

Chi si comporta correttamente non teme di mostrare il proprio volto.

E così gli abusi diventano invisibili.

Molte organizzazioni — tra cui Amnesty International, Human Rights Watch e B’Tselem — denunciano da anni che questo sistema serve a impedire la trasparenza.

In poche parole: si racconta solo ciò che l’esercito vuole far vedere.

Ripeto: 𝙐𝙣 𝙨𝙤𝙡𝙙𝙖𝙩𝙤 𝙘𝙝𝙚 𝙨𝙚𝙧𝙫𝙚 𝙞𝙡 𝙨𝙪𝙤 𝙋𝙖𝙚𝙨𝙚 𝙘𝙤𝙣 𝙙𝙞𝙨𝙘𝙞𝙥𝙡𝙞𝙣𝙖 𝙚 𝙤𝙣𝙤𝙧𝙚 𝙣𝙤𝙣 𝙝𝙖 𝙣𝙪𝙡𝙡𝙖 𝙙𝙖 𝙣𝙖𝙨𝙘𝙤𝙣𝙙𝙚𝙧𝙚. 𝘾𝙝𝙞 𝙖𝙜𝙞𝙨𝙘𝙚 𝙣𝙚𝙡 𝙧𝙞𝙨𝙥𝙚𝙩𝙩𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙚 𝙡𝙚𝙜𝙜𝙞, 𝙣𝙤𝙣 𝙩𝙚𝙢𝙚 𝙙𝙞 𝙢𝙤𝙨𝙩𝙧𝙖𝙧𝙚 𝙞𝙡 𝙥𝙧𝙤𝙥𝙧𝙞𝙤 𝙫𝙤𝙡𝙩𝙤.

E allora mi chiedo: quando vediamo un volto sfocato in tv…

chi stiamo davvero proteggendo?

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA


per approfondire...

Dossier diritti

_____
NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI
CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org

°
avviso legale