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Pro o contro il sionismo: onori o gogna
di Armando Reggio
Sei un cronista umano? Ti tocca la gogna. Sei filosionista? Ottieni onori.
“L’Italia ha la possibilità di eliminare Israele almeno sul campo”, ha detto ieri Jacopo Ceccon, inviato del tg3 da Udine.
Una frase semplice e inequivocabile, che - come ogni dichiarazione, ogni parola - va contestualizzata.
Significa semplicemente che, poiché le organizzazioni calcistiche vilmente non hanno escluso Israele dalle competizioni, ci penserà la nazionale italiana.
Ma quelli di destra hanno scarsa e improbabile dimestichezza con la lingua italiana, considerato che il più istruito di loro ha al più il diploma linguistico.
E allora, apriti cielo!
Via agli insulti, ai post, ai tweet, alla minaccia di interrogazioni parlamentari.
Con toni violenti... loro che sono immuni dal linguaggio d'odio!
Questa è l'ennesimo episodio, che fotografa un servizio pubblico indecentemente occupato e comandato da gente incompetente e reazionaria.
Jacopo Ceccon ha solo fatto una considerazione umana!
Ma loro hanno Incoronata Boccia, direttrice dell'ufficio stampa RAI, per la quale non c'è "nessuna prova che Israele abbia mitragliato civili a Gaza".
E Mario Sechi: "A Gaza non ne ho visti molti dimagriti".
Ed Eugenia Roccella, ministra della famiglia pro-vita: "Le gite ad Auschwitz sono state un modo per ribadire che l'antisemitismo era una questione fascista e basta".
E... la lista sarebbe infinita!
Tornando alle persone degne, ancora ieri sera, nella stessa circostanza della partita Italia-statogenocida, un altro giornalista RAI, ha compiuto un gesto sobrio e pregevolissimo.
Alessandro Antinelli, prim'ancora di dar conto del gioco in campo, mostrando un fiocco nero a lutto appuntato al bavero della giacca, ha detto: “Questo fiocco nero è lì a ricordare i 250 giornalisti e giornaliste che hanno perso la vita a Gaza, in quello che la commissione d’inchiesta dell’ONU ha definito un genocidio. Hanno provato a raccontarlo, questo è un fatto, e purtroppo a casa non sono tornati”.
Ecco, questi sono giornalisti, definiti gregari dai santoni imbalsamati.
Come il direttore maratoneta, che - giusto perché ben s'intenda il suo senso dell'uguaglianza umana, ha definito "transumanza" il ritorno degli ostaggi palestinesi in patria.
Da ultimo, dignitosissimo è stato Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine, che ha declinato l'invito a presenziare alla partita della vergogna. Ma per i media non è stata una notizia!
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