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Video fake usati da Israele per giustificare raid omicidi
di Vitoria Sobral
Un'inchiesta giornalistica de LaSexta ha rivelato che il governo del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l'esercito di occupazione israeliano hanno utilizzato simulazioni 3D inventate per supportare le affermazioni sulle reti di tunnel di Hamas a Gaza. Questi modelli digitali sono stati presentati come prove reali durante i briefing ufficiali volti a giustificare il genocidio nella Striscia di Gaza.
Il team investigativo della rete spagnola ha scoperto che identiche animazioni generate al computer sono state riutilizzate più volte per rappresentare presunte infrastrutture sotterranee sotto luoghi civili, inclusi ospedali e scuole.
L'inchiesta evidenzia inoltre che alcune immagini non sono state prodotte dall'intelligence israeliana ma sono state reperite online. Uno di questi modelli, creato da un museo scozzese per illustrare un'officina di riparazione navale, è stato riutilizzato dall'esercito israeliano e presentato come un presunto sistema di tunnel di Hamas.
Sebbene i portavoce militari israeliani abbiano successivamente ammesso che le immagini erano meramente illustrative, erano già ampiamente diffuse per rafforzare la narrazione secondo cui Hamas utilizza le infrastrutture civili come scudi.
"Questo è solo un esempio", ha dichiarato un portavoce, aggiungendo: "Non condivideremo le immagini reali che abbiamo in mano", ribadendo le affermazioni secondo cui esisterebbero reti di tunnel sotto ospedali e altre strutture pubbliche.
L'indagine ha anche portato alla luce un modello più ampio di simili tattiche di disinformazione utilizzate da Israele in precedenti operazioni militari. Secondo il rapporto, ricostruzioni 3D e animazioni inventate sono state utilizzate per rappresentare presunte infrastrutture in Siria, Libano e Iran, paesi che sono stati successivamente presi di mira da attacchi aerei israeliani.
Analisti e organizzazioni per i diritti umani hanno condannato l'uso di immagini manipolate come parte di una sistematica campagna di propaganda volta a plasmare l'opinione pubblica e a creare giustificazioni per l'aggressione militare.
Un esempio è il modo in cui l'occupazione israeliana ha falsamente affermato lo scorso anno che l'ospedale Al-Shifa di Gaza fungeva da base per Hamas. Il portavoce delle IOF, Daniel Hagari, aveva presentato quelle che aveva definito "prove concrete", implicando cinque edifici ospedalieri nelle operazioni di Hamas durante un briefing del 27 ottobre 2023.
Tutto ciò culminò in un raid delle IOF sull'ospedale il 15 novembre 2023, durante il quale le forze israeliane aprirono il fuoco indiscriminatamente contro le finestre e i reparti, interrompendo tutte le comunicazioni con l'ospedale. Decine di soldati israeliani assaltarono anche il pronto soccorso di al-Shifa, causando il martirio e il ferimento grave di decine di palestinesi, compresi neonati.
In seguito, le IOF pubblicarono un filmato ridicolo di "prove" che collegavano Hamas all'ospedale, e in seguito tre giornalisti del New York Times, scortati dalle forze israeliane d'invasione attraverso "solo una parte del vasto complesso di al-Shifa", smentirono l'affermazione israeliana di una struttura militare di Hamas sotto l'ospedale.
Un'inchiesta del Washington Post rivelò che le prove dimostrano il contrario.
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