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La cultura del sospetto
di Santina Sconza
Il regime divide gli oppositori e unisce il suo gregge.
Hannah Arendt
“Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto oppure il comunista convinto, ma le persone per le quali non c'è più differenza tra realtà e finzione, tra il vero e il falso.”
Accade oggi in Italia, una destra compatta con la sua capetta riesce a convincere queste persone: gli individualisti, gli ignoranti, quelli che credono che i migranti ci stanno invadendo, ci rubano il lavoro, che violentano le nostre donne, anche se le statistiche dimostrano che la percentuale dei femminicidi sono compiuti dagli italiani, sono quelli che credono a ciò che scrivono i giornali del regime, che dei violenti hanno distrutto la stazione di Milano, in realtà 4 balordi hanno rotto due vetri.
Sono i boccaloni quelli che con la bocca aperta inghiottiscono per oro colato le parole della ducetta.
Senza memoria, senza ricordare che la stessa negli anni passati aveva affermato tutto il contrario di quello che blatera oggi.
Sono quelli che piace dividersi, che si schierarono con l'una o l'altra fazione se hanno dentro la cultura del sospetto.
Sono quelli che fino ieri erano con Roberto Scarpinato, con la Trattativa Stato-Mafia e basta che la Commissione antimafia nazionale guidata dalla Colosimo insieme ai suggeritori De Donno e Mori mette una pulce nel loro orecchio per cambiare idea.
Basta che si sussurra che Natoli ha parlato male di Agnese Borsellino, basta che si sussurra che Scarpinato e Natoli hanno affossato la pista Mafia-appalti per pensare che quei due devono essere linciati.
Basta sussurrare che il geometra Lipera, pentito, comunista, indica una pista diversa, sono stati quei sporchi comunisti dell'ex PCI, sono stati loro ad uccidere Borsellino.
Si era sussurrato anche che Pio La Torre fosse stato ucciso dalle cooperative rosse perché voleva far piazza pulita all'interno del partito.
Stravolgere la storia è l'intento del regime dare la colpa agli altri, fare archiviare l'inchiesta sulla Trattativa Stato-Mafia, e ho il timore che riusciranno nel loro intento.
Erano anni che a Catania i sostenitori di questa tesi ci incolpavano che non celebravamo la morte di Paolo Borsellino, erano anni che i fautori di quella destra, cosiddetta pulita, insinuava il sospetto che c'entravano i comunisti.
Scriveva Indro Montanelli:
“Il vero puntello del vecchio regime era stata l’ignoranza. Principi e preti l’avevano coltivata con somma cura ben sapendo che solo su di essa potevano reggersi.”
Le eminenze nere per anni hanno tramato in ombra fin quando hanno trovato lei che è riuscita a realizzare il loro progetto.
Oggi l'ignoranza governa.
Meloni è a capo del governo perché altri hanno deciso che doveva essere lei a guidare il Paese in apparenza. Dietro ci sarebbe stato tutto il sistema a pensare di distruggere la democrazia, a colpire la Magistratura e a cambiare la Costituzione.
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