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20 settembre 2025
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Pentagono limita accesso ai giornalisti scegliendo cosa possono dire
di Marilina Mazzaferro

Il Pentagono ha annunciato venerdì che i giornalisti che si occupano del dipartimento potranno entrare nell'edificio solo se accettano di non pubblicare determinati tipi di informazioni, una nuova politica radicale che darebbe al Dipartimento della Difesa un controllo significativo su ciò che i giornalisti possono divulgare.

In un'e-mail inviata venerdì sera, il portavoce del Pentagono Sean Parnell ha affermato che le nuove regole richiederanno ai giornalisti di firmare una dichiarazione in cui si impegnano a non pubblicare materiale classificato, così come alcuni documenti non classificati che non sono ufficialmente autorizzati alla divulgazione. La politica entrerà in vigore entro due o tre settimane.

"Le informazioni [del Dipartimento della Difesa] devono essere approvate per la divulgazione al pubblico da un funzionario autorizzato prima di essere divulgate, anche se non classificate", si legge nella nota. "Il mancato rispetto di queste regole può comportare la sospensione o la revoca del permesso di accesso all'edificio e la perdita dell'accesso".

I funzionari del Pentagono hanno difeso la misura, sostenendo che le divulgazioni non autorizzate potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e mettere a rischio il personale del Dipartimento della Difesa.

La Pentagon Press Association, che rappresenta i giornalisti che si occupano del Dipartimento della Difesa, ha affermato che i suoi membri stanno ancora esaminando la direttiva.

Storicamente, i giornalisti hanno avuto accesso ad aree non classificate del Pentagono, inclusi gli uffici del Segretario alla Difesa, dello Stato Maggiore Congiunto e delle sei forze armate, per riferire di affari militari statunitensi.

Ma tale accesso si è progressivamente ridotto. A gennaio, il dipartimento ha privato degli spazi di lavoro diverse importanti testate, tra cui POLITICO, il Washington Post e il New York Times, concedendo invece spazio a pubblicazioni più conservatrici. Dopo le proteste delle organizzazioni mediatiche, sono state tolte delle scrivanie anche a NBC News e CNN.

Le restrizioni sono state nuovamente inasprite a maggio, dopo che Hegseth è stato criticato per aver fatto trapelare informazioni sensibili sugli attacchi militari statunitensi in Yemen tramite un gruppo privato di Signal, che per errore includeva un giornalista. In seguito a quell'incidente, i giornalisti sono stati confinati nelle aree stampa, nella mensa e nel cortile, e hanno dovuto essere scortati per spostarsi altrove nell'edificio.

L'ultima direttiva rappresenta la più severa limitazione finora all'accesso dei media al Pentagono, sollevando nuove preoccupazioni tra i giornalisti e i sostenitori della libertà di stampa in merito alla trasparenza presso la più grande agenzia federale del Paese.


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