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20 settembre 2025
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UE pensa a taglio su oleodotto russo essenziale per Serbia e Ungheria
di Franca Rissi

L'Unione Europea sta valutando nuove restrizioni sul petrolio russo fornito attraverso l'oleodotto Druzhba, ha riferito sabato Bloomberg, citando fonti a conoscenza della questione.

Bruxelles sta valutando se continuare a consentire i flussi verso Ungheria e Slovacchia, due paesi che rimangono fortemente dipendenti dalle forniture via oleodotto e potrebbero adottare misure per ridurre le importazioni se non vengono gradualmente eliminate.

A differenza dei pacchetti di sanzioni complete, che richiedono l'approvazione unanime, questa misura rientrerebbe nelle restrizioni commerciali e richiederebbe solo il sostegno della maggioranza, rendendone più facile l'approvazione nonostante l'opposizione di alcuni Stati membri.

Il Ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha reagito con forza, dichiarando che "Ungheria e Slovacchia faranno tutto il possibile per proteggere la propria sicurezza energetica".

L'oleodotto Druzhba è da tempo un'ancora di salvezza per i paesi dell'Europa centrale senza sbocco sul mare. Quando l'UE ha vietato la maggior parte delle importazioni di petrolio russo via mare nel 2022, Ungheria e Slovacchia hanno ottenuto esenzioni speciali per continuare ad acquistare greggio via oleodotto, sostenendo che le rotte alternative erano troppo costose e con infrastrutture limitate.

Tali deroghe sono diventate da allora sempre più controverse, poiché Bruxelles cerca di colmare le lacune del suo regime sanzionatorio. I recenti attacchi di droni ucraini contro le stazioni di pompaggio lungo la rotta Druzhba hanno inoltre evidenziato la vulnerabilità del ricorso al gasdotto. Interruzioni temporanee hanno lasciato Ungheria e Slovacchia esposte, rafforzando le richieste interne all'UE di accelerare la diversificazione energetica, allontanandosi dall'energia russa.

Nel frattempo, Washington ha fatto pressioni su Bruxelles affinché eliminasse completamente la dipendenza dagli idrocarburi russi. L'amministrazione Trump ha legato la credibilità della posizione dell'Europa nei confronti della Russia alla chiusura delle esenzioni rimanenti, aggiungendo pressione esterna al dibattito interno dell'UE.

Allo stesso tempo, Russia, Serbia e Ungheria stanno portando avanti progetti infrastrutturali paralleli per ridurre la dipendenza dal transito ucraino. Belgrado e Budapest stanno studiando un nuovo collegamento petrolifero lungo 180 km da Novi Sad a Szeged, che collegherebbe la Serbia alla sezione ungherese del sistema Druzhba entro il 2027. I funzionari di entrambe le capitali descrivono il progetto come una salvaguardia contro i rischi di transito croati, poiché la Serbia attualmente dipende fortemente dall'oleodotto croato Janaf per le importazioni di petrolio.


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