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153 settembre 2025
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La Guerra Sino-Giapponese 5: il 1939
di Roberto Preve

Capitolo quinto. Il 1939.

Nel 1939 il Giappone si mosse per distruggere in modo definitivo la resistenza cinese. Le truppe dal nord si diressero verso la città di Changsha e dal sud la flotta giapponese attaccò Canton e l'isola di Hainan.

I cinesi non si aspettavano lo sbarco e la città cadde presto così come l'isola. Sull'onda del successo le truppe giapponesi presero Nanning ed erano vicine ad isolare la Cina dal Mare. Aiutate dal fuoco di cannoni pesanti ricevuti dai sovietici, le truppe cinesi ricacciarono il nemico e ripresero Nanning.

Sotto il lancio di gas asfissianti, le truppe cinesi furono di nuovo respinte e le truppe giapponesi giunsero di nuovo a Changsha per attestarsi alla periferia, dove furono accerchiare e annientate. Persino la divisione delle guardie imperiali dovette evacuare, alla fine del 39, l'importante città di Nanning.

Il motivo di queste vittorie, che fermarono l'invasione Giapponese, era l'aiuto sovietico. L'Urss aveva messo in piedi l'operazione Z (una coincidenza, lo giuro) e aveva mandato 1300 aeroplani serviti da 3665 tra piloti e tecnici. Di questi piloti, 211 erano morti in combattimento. Se abbattuti e presi dalla Kempentai, la Gestapo Giapponese, i piloti dovevano dire di essere russi bianchi scappati dall'Urss e assoldati dalla Cina.

Fabbriche furono aperte per la Cina nel Sinkiang e produssero altri 100 aerei cinesi. Furono inviati 1600 cannoni e le relative munizioni con milioni di colpi e 14mila mitragliatrici con centinaia di migliaia di fucili. Impotenti contro il flusso di armi sovietiche, i Giapponesi attaccarono la Mongolia che era uno stato comunista guidato da un Maresciallo amico di Stalin.

Si era nel frattempo arrivati al 1940 e l'introduzione di un nuovo aereo giapponese, chiamato Zero, aveva fatto strage tra gli aerei sovietici che però avevano bombardato Taiwan e distrutto la locale base di aerei nipponici portando il suo comandante a un onorevole suicidio.

Le truppe Giapponesi rimasero in Mongolia per sei mesi fino che il Generale Zuckov passò al contrattacco e distrusse l'armata giapponese facendo 20 mila morti e 30 mila tra feriti e prigionieri e perdendo solo 11 000 effettivi. Era stato una sconfitta in prima regola, perché nei cieli avevano vinto i giapponesi e dimostrava che il coraggio dei soldati non bastava di fronte ai nuovi carri armati pesanti prodotti in Urss.

Questa sconfitta fu decisiva e spinse Tokyo a guardare a sud. Nel 1940 un politico cinese Wang Ching Wei disertò dalla Cina e divenne capo di un governo collaborazionista Giapponese. I combattimenti continuavano e una gigantesca offensive cinese nell'inverno del 39 / 40 fu respinta. Per rabbia gli aerei del Giappone colpirono la capitale cinese di Chungking e fecero 20mila morti conducendo la più feroce campagna aerea fino ad allora con 3137 sortite quotidiane.

Nel frattempo nessun aiuto giungeva alla Cina da Uk e Usa. Anzi, la prima manteneva le concessioni estorte alla Cina. Quando nel 1939 guerriglieri uccisero un ministro traditore del governo filo nipponico, i giapponesi circondarono la concessione britannica e questa consegnò i rifugiati che furono decapitati.

La cannoniera Panay degli Usa venne distrutta da aerei giapponesi nel 1937 e gli Stati Uniti si accontentarono di scuse assolutamente insincere. (Continua)


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