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Minsk manda inviti per osservare sue manovre militari. USA accettano
di Francesco Dall'Aglio
Che Stati Uniti e Bielorussia fossero da tempo impegnati in esercizi di distensione è cosa nota: pochi giorni fa, ad esempio, in risposta a un'altra tornata di liberazioni di prigionieri politici (commentata acidissimamente da Bruxelles, che lo dico a fare) l'inviato presidenziale statunitense John Coale ha annunciato il ritiro delle sanzioni per la compagnia aerea di bandiera bielorussa, le Belavia, che potrà così non solo riprendere i voli diretti con gli USA ma, soprattutto, procurarsi senza più problemi (sempre dagli USA, l'UE non ha detto nulla) i pezzi di ricambio e anche prendere qualche aereo in leasing, volendo (come dite? Alcuni pezzi di ricambio potrebbero prendere la via della Russia? Ridicolo!).
La notizia battuta poco fa è ancora più interessante: il Ministro della Difesa bielorusso, Viktor Khrenin, che sta seguendo le esercitazioni congiunte russo-bielorusse "Zapad 2025" che tanta preoccupazione stanno destando in Europa, ha dato il benvenuto a due osservatori militari statunitensi dicendo loro che possono andare in giro a guardare quello che gli interessa, parlare con la gente, fare quello che vogliono insomma.
L'invito non è sorprendente, anzi: in base al "Documento di Vienna" dell'OSCE, le manovre militari con un numero di soldati superiore a una certa soglia, come appunto Zapad 2025, prevedono la presenza di osservatori dei 57 paesi membri dell'organizzazione.
La Bielorussia, come paese ospitante le manovre, ha dunque invitato i 57 a mandare osservatori ma gli unici paesi NATO che lo hanno fatto sono gli USA, appunto, e Turchia e Ungheria. Tutti gli altri, soprattutto i più preoccupati, se ne sono guardati bene: del resto se mandi gli osservatori poi come fai a dire che è tutta una copertura per attaccare il corridoio di Suwałki e farti dare qualche altra vagonata di soldi per fortificare il confine?
 
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