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12 settembre 2025
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UCEI: pericoloso minuto di silenzio a scuola per o bambini di Gaza
di Rosa Rinaldi

Per l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sarebbe pericoloso aprire l'anno scolastico con un minuto di silenzio per i bambini di Gaza.

Pericoloso, dicono.

Non capisco cosa ci sia di pericoloso nel ricordare con un solo minuto di silenzio le migliaia di bambini palestinesi trucidati, feriti, amputati, affamati, gli orfani senza un futuro o i bambini della Palestina occupata che non possono andare a scuola perché le scuole sono occupate dall'esercito o rase al suolo, mentre i genitori vengono rastrellati.

E questo mentre Netanyahu ribadisce che quella terra gli appartiene e l'Europa non riesce a varare una sola misura sostanziale per fermare il genocidio.

Anzi no, non è un genocidio, perché l'Europa ha pensato bene di rimuovere questa parola dall'ultima risoluzione, come avrebbe fatto un Mentana qualsiasi.

E oltre a invocare qualche sanzione per i coloni più cattivi, i nostri politici di più non fanno. Come se non si sapessimo che la colonizzazione della Cisgiordania è un processo che avviene in combutta tra politica, tribunali e esercito, nel silenzio della società israeliana.

I coloni non sono un'eccezione, sono l'espressione di una società razzista e suprematista.

Però, dunque, ciò che per UCEI è pericoloso è il minuto di silenzio per i bambini palestinesi. Non quello che accade nel sociale, quando per esempio il 7 ottobre viene citato incorniciato con nuove fake (come "le teste con cui Hamas giocava a pallone", aneddoto citato da Senaldi e Renzi al tempo stesso, e ripreso in vari social con l'aggiunta di ulteriori dettagli splatter), mentre il genocidio in corso è ritenuto una fake.

Siamo ad un negazionismo fantasioso, in cui il Falso diventa diventa Mito fondativo e il Reale diventa una zona grigia che ognuno dipinge come vuole.

Senza considerare i salmi alla "libertà di opinione" che accompagnano la morte dell'estremista di destra americano Charlie Kirk, in un momento storico in cui perfino il razzismo e l'apologia di strage sono diventati libertà di pensiero.

E, in questo negazionismo fantasioso, falsa diventa la piccola Hind Rajab, falso diventa il martirio dei giornalisti di Gaza, falsa è la fame, falsa la deportazione, falsa l'occupazione.

Dietro il paravento di Hamas, Israele si sta mangiando la Palestina, nell'inazione politica generale.

Anche se lo spauracchio di Hamas, però, non è sufficiente per giustificare ciò che accade in Cisgiordania.

"Faremo di Jenin la nuova Gaza" disse il vicepresidente della Knesset Nissim Vaturi. E così sta accadendo.

Ma non finisce qua.

Contesti violenti producono fatti violenti. Un ordigno esplosivo è esploso questa mattina di fronte all'ingresso del centro sociale 'La Strada', del quartiere Garbatella a Roma. Sul muro uno striscione con su scritto "Di Battista puttana di Hamas".

E non è la prima volta. "È l’ennesimo episodio: da ottobre 2023 il nostro spazio e la nostra comunità sono bersaglio di decine di aggressioni. Minacce, imbrattamenti, danneggiamenti, fino a veri e propri ordigni. L’ultimo attacco esplosivo appena il 15 maggio scorso" hanno dichiarato gli attivisti.

Questo è pericoloso.

Questo clima, queste minacce di morte a chi denuncia il genocidio.

Questo negare continuamente quello che sta accadendo.

Non il minuto di silenzio per i bambini palestinesi.

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