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Droni e preoccupazioni
di Roberto DB
Io non sono ovviamente un esperto di droni ma un'informazione mi ha colpito in tutta questa grottesca pantomima dall'"attacco Russo alla Polonia". E non sono circostanze, già di per sé opache, come l'avvertimento bielorusso del loro arrivo rivolto alle autorità polacche e nemmeno il fatto che si trattasse di vecchi droni disarmati (se uno vuol far scoppiare la terza guerra mondiale non comincia certo con l'aeromodellismo).
La cosa che più mi ha colpito è che le SIM, attraverso le quali credo gli operatori guidino il drone, siano risultate di provenienza polacca e lituana.
Ora, chiunque abbia mandato quei droni lo ha fatto in una modalità per cui potessero essere intercettati, sottoposti a interferenze elettroniche, abbattuti e recuperati. Perché?
Se fossero stati droni Russi destinati al fronte ucraino, non sarebbero stati inerti ed anche l'ipotesi di droni da ricognizione è poco credibile dato che la Russia dispone di ben altra tecnologia. Se fosse stata una provocazione ucraina, egualmente, perché mandare droni inerti, dalla Bielorussia (a quanto pare)?
Lo stile dei terroristi ucraini, dalle autobombe contro i legittimi rappresentati del popolo del Donbass alle messe in scena come a Bucha è ben altro.
Dunque? A mio avviso si è trattato di una sorta di test sui sistemi di difesa aerea della Nato in Polonia, compresi quelli di guerra elettronica. Un test che non ha compromesso nessuno, la Bielorussia in primis, senza danni e senza vittime.
Comunque un azzardo. E se azzardo c'è stato significa che i Russi hanno informazioni precise sui piani della Nato in Ucraina, e se i Russi sono preoccupati faremmo bene ad esserlo anche noi.
 
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