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12 settembre 2025
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Partito di Corbyn: gran potenziale ma rischio flop
di Alberto Pantaloni

Come noto, l'annuncio di un nuovo partito guidato da Jeremy Corbyn e Zarah Sultana è stato accolto in Gran Bretagna con grande entusiasmo: oltre 750.000 persone si sono iscritte sul sito web di Your Party UK.

Se tutti coloro che hanno indicato il loro sostegno "digitale" si iscriveranno come membri effettivi, allora questo diventerà il più grande partito politico in Gran Bretagna, facendo impallidire tutti i precedenti tentativi di forgiare un nuovo partito di sinistra in Gran Bretagna.

Tuttavia, sarebbe intellettualmente disonesto nascondere le contraddizioni e le tortuosità che ne stanno caratterizzando la nascita, che al momento sintetizzo ripromettendomi di affrontarle più approfonditamente una per una.

1) L'assoluta mancanza di capacità organizzative di Corbyn (questo è noto: lo scrive Diane Abbott nella sua autobiografia e lo riconosce qualsiasi militante laburista di sinistra);

2) Le contraddizioni preesistenti fra alcuni gruppi promotori del partito (Collective, The Memorandum of Understanding group, The Organising Committee, The ‘Ops Team’, The ‘Working Group’);

3) Le contraddizioni fra esponenti e leader delle aggregazioni menzionate e una certa sovraesposizione mediatica di Sultana, che sembra andare un po' per conto suo e spesso "fuori tema", cioè non concordando le prese di posizioni col resto del comitato promotore;

4) Le contraddizioni politiche su alcuni temi, ad esempio la questione spinosa delle recenti misure governative contro le donne trans (su questo non c'è accordo interno)

5) L'assoluta mancanza di una strategia comunicativa che vada oltre l'utilizzo dei "social" e che preveda una struttura ad hoc (banalmente un media office).

Ci sono poi le accuse fatte da diverse parti interessate (e amplificate dalla stampa conservatrice e filo-governativa) sul presunto carattere chiuso, addirittura segreto e antidemocratico dei processi decisionali, preparativi e organizzativi: accuse che ovviamente dall'Italia non posso verificare fino in fondo.

Questi limiti e queste contraddizioni possono rischiare di essere demoralizzanti e demotivanti, far sentire le persone prive di speranza e di protagonismo, come se fossero condannate a essere spettatori passivi senza poter influire su questo percorso, e quindi abbandonarlo.

Un sentimento che in Italia conosciamo bene, visto che abbiamo una ormai lunga storia di percorsi politici lanciati e che poi hanno visto pian piano diminuire l'entusiasmo e aumentare gli scontri interni e le lacerazioni.


per approfondire...

Dossier diritti

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