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Non violenza non significa inazione
di Dalia Ismail
Gli uomini bianchi occidentali over 45 che dicono che tutte le vite hanno pari dignità come se fossimo tra le montagne di Heidi mi fanno compassione, prima mi facevano arrabbiare in un modo indescrivibile.
Gente che vuole obbligare gli oppressi a usare la non violenza quando non è manco capace di boicottare una lattina di Coca Cola durante un genocidio. Io, di base, sono per la non violenza, come tutti gli esseri umani, che però è un tipo di Resistenza ATTIVA, non passiva.
Se non fai niente per ottenere dei risultati concreti con pratiche non violente, poi non puoi lamentarti se altri sono costretti a usare la violenza contro il sistema che opprime, di cui tu sei complice perché, appunto, non fai niente di concreto per combatterlo.
E le persone non violente che stimo di più, infatti, non condannano mai la violenza degli oppressi, perché sono semplicemente non violenti, non infami crumiri.
Invito però noi a non perdere tre giorni, come al solito, dietro alle polemiche di questi crumiri che, davanti a un sistema di oppressioni e genocidi, mettono noi nelle condizioni di dover sprecare energie e tempo a contrastare il loro moralismo cattolico.
È davvero una distrazione calcolata. Finiamola di cascare in questa trappola.
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