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Londra: arriva Herzog e chiedono di arrestarlo
di Marilina Mazzaferro
Migliaia di persone si sono radunate fuori dalla fiera delle armi Defense and Security Equipment International (DSEI), tenutasi all'ExCeL di East London, per denunciare la presenza di aziende israeliane produttrici di armi. Nonostante il governo britannico abbia vietato l'ingresso alle delegazioni israeliane, produttori di armi come Elbit Systems, Rafael e Israel Aerospace Industries hanno esposto i loro prodotti.
I manifestanti, tra cui i quaccheri impegnati in una pacifica azione interreligiosa "No Faith in War", hanno evidenziato le implicazioni morali del ruolo del Regno Unito nel facilitare il commercio di armi mentre Israele perpetra il suo genocidio a Gaza.
La polizia ha fatto ricorso alla forza per reprimere le proteste, causando il ferimento di diversi dimostranti, uno dei quali, secondo quanto riferito, è stato reso incosciente e ammanettato prima di essere portato via dai sanitari. Inoltre, circa 20 persone, tra cui il monaco buddista Ajahn Santamono, sono state trattenute brevemente.
Santamono ha definito l'evento "osceno", lamentando che "le persone che contribuiscono al genocidio... siano protette e sostenute".
Contemporaneamente, nel centro di Londra, una grande manifestazione è scoppiata fuori Downing Street in occasione dell'arrivo del presidente israeliano Isaac Herzog per una visita di tre giorni nel Regno Unito. Migliaia di persone, sventolando bandiere palestinesi, hanno chiesto al Primo Ministro Keir Starmer di emettere un mandato di arresto per Herzog, definendolo "presidente genocida".
Il gruppo di attivisti Friends of Al-Aqsa ha formalmente richiesto un mandato di arresto tramite il direttore della pubblica accusa britannica, sostenendo che le dichiarazioni e le azioni di Herzog dell'ottobre 2023 potrebbero costituire istigazione, crimini di guerra o persino genocidio.
In Parlamento, parlamentari laburisti e indipendenti hanno espresso la preoccupazione che un dialogo con Herzog rischi di segnalare l'indifferenza del Regno Unito nei confronti del diritto internazionale e delle sofferenze umanitarie.
Il Partito Verde si è fermamente opposto alla visita di Herzog. Il leader Zack Polanski ha definito Herzog un "potenziale criminale di guerra" e ne ha chiesto l'arresto, accusandolo di complicità nel "genocidio in corso a Gaza".
Il co-vice leader Mothin Ali ha criticato il governo del Regno Unito per aver accolto Herzog e aver offerto una piattaforma a oltre 50 aziende israeliane produttrici di armi per presentare armi "testate in battaglia" utilizzate in crimini di guerra contro i palestinesi.
Ali ha sottolineato che consentire tale partecipazione riflette complicità e mina gli obblighi della Gran Bretagna ai sensi del diritto internazionale. I Verdi hanno sostenuto che la mancata detenzione di Herzog da parte del Regno Unito viola la Convenzione di Ginevra, che obbliga gli Stati a impedire che i civili vengano presi di mira.
Nonostante il governo abbia vietato la presenza di una delegazione ufficiale israeliana, ai contractor della difesa israeliani è stato permesso di partecipare al DSEI, suscitando aspre critiche. Gli attivisti hanno accusato il Regno Unito di complicità nel genocidio per aver consentito tale dimostrazione.
Il governo britannico, tuttavia, ha dichiarato di non considerare l'attuale attacco a Gaza come un genocidio. In una lettera dell'ex Ministro degli Esteri David Lammy, è stato affermato che "il crimine di genocidio si verifica solo quando vi è l'intento specifico di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso" e che il Regno Unito non ha concluso che "Israele" stia agendo con tale intento.
Ciò avviene nel contesto di un'ondata sostenuta di proteste di solidarietà con la Palestina a Londra, che risale a massicce mobilitazioni dall'ottobre 2023. Il Regno Unito ha assistito a ripetute veglie, raduni e azioni dirette, tra cui una tradizione decennale di proteste contro le aziende di armi, a dimostrazione dell'indignazione pubblica per il genocidio a Gaza.
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