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11 settembre 2025
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Il mese del Cile
di Cassiopea

Settembre è il mese del Cile: il 4 l’elezione di Allende nel 1970; l’11 il golpe; il 16 il giorno in cui viene scoperto il corpo crivellato di Víctor Jara; il 18 è la giornata nazionale; il 23 la morte di Pablo Neruda che appena dodici giorni prima, all’alba dell’11 settembre, aveva ricevuto la telefonata di Allende che sarebbe dovuto andare a Isla Negra per incontrarlo: «C’è rumore di sciabole», disse il presidente.

L’11 Settembre 1973 in Cile un golpe fascista interrompeva violentemente l’esperienza dell’Unidad Popular (Up), un governo di sinistra, democraticamente eletto, e guidato dal socialista Salvador Allende dal 1970. II golpe fu organizzato, finanziato e sostenuto dall’amministrazione Usa, dal presidente Richard Nixon e dal suo Segretario di Stato Henry Kissinger. Nel bombardamento del palazzo presidenziale de La Moneda, moriva armi in pugno il “Compañero Presidente” Salvador Allende.

In quella striscia di terra “alla fine del mondo”, iniziarono così i 17 anni di una dittatura civico-militare fatta di massacri e di ferocissima repressione poliziesca. Pochi mesi prima, il 27 Giugno, il golpe in Uruguay era stata l’avvisaglia della decade dei golpe nel continente intero.

Nei 1000 giorni che durò l’esperienza della Unidad Popular, il progetto della via cilena al socialismo (che come sosteneva Allende “sapeva di vino rosso ed empanadas”) aveva punti chiari: innanzitutto la nazionalizzazione dei settori chiave dell’economia.

In primo luogo del rame (sancita all’unanimità dal Parlamento cileno nel luglio del 1971), ma anche della siderurgia, cemento e cellulosa, delle banche e le compagnie d’assicurazione, della produzione e distribuzione dell’energia elettrica, dei trasporti. Fu creata un’area sociale della economia e si approfondì la Riforma Agraria, vi furono aumenti salariali dei lavoratori e si congelarono i prezzi di molti beni.

Insieme ad una grande campagna di alfabetizzazione, si ampliò l’educazione pubblica e gratuita, abolendo la sovvenzione alle scuole private. La Casa Editrice Quimantù, che faceva capo al Ministero della Cultura, pubblicò 300 titoli con una tiratura di ben 11 milioni di libri. Fu introdotto il divorzio, stimolata la partecipazione delle donne e della popolazione in generale, aumentata la spesa per la protezione dell’infanzia, e lo Stato sociale.

Un programma avanzato, che metteva in pericolo profitti, privilegi ed interessi di classe consolidati che cospirarono ininterrottamente fino al golpe.

Fino alla sua morte, Salvador Allende, el compañero Presidente, si distinse per il suo impegno coerente a favore dei settori dimenticati e marginali della società. Il Presidente aveva realismo politico, una grande capacità di mobilitare, di educare, e soprattutto di unire le diverse ed eterogenee forze che componevano la UP e fu alla testa di un movimento sociale che gli garantì il governo nel 1970.

Il suo obiettivo dichiarato nel discorso di insediamento era la costruzione di un socialismo democratico e rivoluzionario con metodi pacifici. Un socialismo che permettesse ai cileni di ritrovare la dignità perduta. Di certo le forze dell’Unidad Popular fecero diversi errori. E lo stesso Allende fu a tratti ingenuo, in particolare sulla lealtà delle Forze Armate.

Il golpe fu e rimane un crimine contro il popolo cileno. Un crimine ancora senza colpevoli dietro le sbarre. Lo stesso Pinochet morì sostanzialmente indisturbato nel suo letto.

Della vicenda di Salvador Allende è noto il tragico epilogo, ma a più di 50 anni dalle elezioni che diedero al suo partito, Unidad Popular, un consenso storico in Cile, quell’esperimento di via democratica al socialismo rivoluzionario è ancora denso di lezioni da poter ricordare e raccogliere.


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