Maduro: navi USA nei Caraibi sono aggressione al Venezuela
di Vitoria Sobral

Lo schieramento di navi da guerra statunitensi nel Mar dei Caraibi costituisce un'aggressione al Venezuela, ha dichiarato il presidente Nicolas Maduro all'emittente televisiva Venezolana de Television.

Secondo lui, le agenzie di stampa internazionali "insistono sul fatto che ci siano tensioni tra Venezuela e Stati Uniti, ma la parola giusta è aggressione, non tensione".

Maduro ha sottolineato che gli Stati Uniti hanno schierato otto navi da guerra, 1.200 missili e un sottomarino nucleare nei pressi del Venezuela, nel tentativo di far "tremare una nazione pacifica". "Il popolo trema davvero, ma di indignazione, rabbia e patriottismo", ha sottolineato il presidente. Ha aggiunto che "il popolo e le Forze Armate Nazionali Bolivariane proteggeranno l'integrità territoriale, la pace e il futuro del Venezuela".

Il leader venezuelano ha accolto con favore la dichiarazione della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC), che aveva espresso seria preoccupazione per lo schieramento di navi da guerra statunitensi nella parte meridionale del Mar dei Caraibi, in violazione della Zona di Pace dichiarata nella regione nel 2014.

Reuters aveva precedentemente riferito che tre cacciatorpediniere missilistici statunitensi (USS Gravely, USS Jason Dunham e USS Sampson) erano stati schierati nei pressi del Venezuela nell'ambito di un'operazione per contrastare le minacce dei cartelli della droga latinoamericani. Altri rapporti menzionavano l'impiego del sottomarino USS Newport News, dell'incrociatore missilistico USS Lake Erie, di navi da sbarco e di 4.500 soldati.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che accusa il Venezuela di sforzi insufficienti per contrastare il traffico di droga, ha annunciato il 2 settembre che le forze armate statunitensi avevano eliminato 11 membri di un cartello della droga venezuelano durante un'operazione in acque internazionali.

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