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08 settembre 2025
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Fa notizia solo se riguarda ebrei
di Rosa Rinaldi

È uscita su alcune testate la notizia che una compagnia di taxi avrebbe rifiutato a Milano il trasporto di una disabile perché israeliana.

Naturalmente questo è il racconto dell'israeliana stessa, e pare che la questione si sia risolto abbastanza facilmente con un'altra compagnia, tanto che non risulta sporta nessuna denuncia. Ma ovviamente la notizia è sufficiente per sollevare le solite accuse di antisemitismo.

Premesso che se la storia è vera è assolutamente da condannare, c'è da dire dire una cosa. Ormai è chiaro che dietro queste denunce di antisemitismo si nasconde un filosemitismo deteriore, che a sua volte è l'indice di un feroce suprematismo e di una sorta di ordocrazia dei popoli.

Altrimenti non si capisce perché certe questioni vengano fuori solo a seconda di chi siano i protagonisti. Chi adesso parla di antisemitismo anche nei riguardi dei disabili lo fa per mero 'disability washing", per cui la disabilità perde di totale rilevanza quando per es riguarda i palestinesi.

I cecchini Israeliani non hanno avuto la minima pietà nei riguardi dei ragazzi con bisogni speciali, durante gli sfollamenti non c'è stato nessun corridoio umanitario privilegiato per dializzati o per chi è su una sedie a rotelle, negli incendi degli ospedali sono morti in primis i disabili, quelli che non si potevano spostare. E cosi sotto le bombe.

E non parliamo dei disabili rastrellati e portati in carcere o lasciati a morire da soli perché la famiglia è stata sterminata. O dei ragazzi down fatti perfino sbranare dai cani.

E che dire dei pogrom in Cisgiordania dove i coloni selvaggi spezzano ossa e accoltellano anziani e disabili, senza guardare in faccia a nessuno?

Basel Adra scrive riguardo ad uno dei recentissimi pogrom:

"...Hajj Ali è anziano, ha difficoltà a muoversi nella sua vita quotidiana. Non è riuscito a scappare o a fare nulla. Lo hanno aggredito nel suo letto. Lui e sua moglie Amni sono rimasti feriti alla testa e hanno entrambe le braccia rotte".

Non una parola è venuta da quelli che adesso hanno denunciato la questione della disabile israeliana. Neanche una.

Mai una volta che abbiano detto: "Ok, siamo sionisti, siamo faziosi ma adesso è veramente troppo. Israele ha superato una linea rossa che non doveva essere superata".

E non l'hanno detto neanche quando in Inghilterra è stato arrestato un disabile cieco su sedia a rotelle, semplicemente perché partecipava ad una manifestazione contro il genocidio.

Però se la protagonista della cronaca diventa una disabile israeliana, ecco che il fatto stesso diventa rilevante.

Come dire Ok jews, OK news.

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