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L'arroganza del potere
di David Cappellini
Che la Meloni vada due giorni a New York per festeggiare il compleanno della figlia, con volo di Stato o pagato di tasca sua, mi interessa relativamente.
L'arroganza del potere in Italia è priva anche di quella pudicizia ipocrita che in Inghilterra fa dimettere un ministro per un'evasione fiscale minima.
Da noi mostrare arroganza e spregio della "normalità" fa acquisire a pieno titolo lo status di potente, lo certifica e quindi lo rende manifesto ai "sottoposti".
L'Italia è una gag fantozziana, dove un pugno di mega direttori e duchi conti mostra il lato più sprezzante della consapevolezza di essere al vertice della piramide e la massa accetta, ringraziando anche quando genuflettendosi, sbatte ripetutamente la testa nei trionfi di bronzo raffiguranti la madre del feroce caporeparto.
Niente di nuovo, sono secoli che la maggioranza di noi è ridotta così, a farsi male e al contempo a venerare i simulacri del potere.
Mi fa più arrabbiare il silenzio complice del governo mentre i droni israeliani bombardano a Tunisi la Flottilla, in barba ad ogni regola non solo del diritto internazionale, ma della pura e semplice umanità e i media gli vanno in soccorso, negando a loro volta che accada ciò che i filmati in rete testimoniano inequivocabilmente.
E il governo che "aiuta" i palestinesi tramite i canali ufficiali, nega anche di aver ospitato e protetto con la Digos in alcuni residence delle Marche e della Sardegna, i militari israeliani bisognosi di riposo, dopo le estenuanti mattanze compiute a Gaza.
Siamo in pieno regime, dove gli atti criminali funzionali alla politica vengono coperti sistematicamente dalla disinformazione e dove certa finta opposizione solleva scandaletti insignificanti e magari anche infondati, per sviare l'attenzione da quelli veri.
Ogni riferimento a Renzi e al manipolo dei non-morti che ancora lo seguono è puramente voluto.
Intanto i reduci del MSI ed i loro degni eredi comandano e continuano a compiere misfatti economici e sociali.
Il problema non è la Meloni che ha portato la rampolla a New York, ma che è ritornata.
 
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