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Greta e il messaggio di Tunisi
di Roberto DB
Molti mi hanno accusato di avere pregiudizi su Greta Thunberg.
Chi mi conosce da che raramente nutro pregiudizi, ma sono invece molto franco sui giudizi politici, unico motivo che mi porta a vagare sui "social". Ho criticato la Greta di Friday for future perché il suo ambientalismo mi pareva di maniera, più un esercizio estetico che una lotta vera. E credo di aver avuto ragione.
Oggi sulla questione della Palestina e sulla sua partecipazione alla "Flottiglia ", invece, mi devo ricredere e faccio "autocritica" si sarebbe detto un tempo, quando linguaggio e realtà tentavano di corrispondersi.
Greta nel suo comizio al porto di Tunisi per la presentazione della Flottiglia, avrebbe detto che i media dovrebbero interessarsi molto più di svelare il genocidio che si compie a Gaza per mano assassina di Israele, che della Flottiglia...
In altri termini: la Flottiglia è un'importante azione umanitaria, ma non deve sostituire la comunicazione sulla lotta resistenza del popolo Palestinese, per la liberazione della sua terra e per i suoi diritti.
Un appello evidentemente rivolto anche ai movimenti europei, che navigano l'onda mediatica che accompagna la Flottiglia, anche a coloro che mandano latte in polvere tra le macerie di scuole ed ospedali. ma condannano Hamas ritenendola responsabile anche dei crimini israeliani.
Ma non si chiedono costoro in virtù di quale forza morale e politica i Palestinesi, ancor oggi, a 80 anni dall'inizio dell'occupazione israeliana, continuano a resistere al genocidio?
Io mi trovo in perfetto accordo con Greta Thunberg in questo approccio alla questione Palestinese! Anche se, per averlo scritto in più occasioni sono stato oggetto di ottusi fraintendimenti e finanche di insulti personali.
Quindi, se si devono bloccare i porti facciamolo per la Palestina, non per la Flottiglia. Parola di Greta Thunberg!
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