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07 settembre 2025
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La voce di Hind Rajab preoccupa i sionisti
di Tamara Gallera

L'emozione suscitata dalla Voce di Hind Rajab della regista franco-tunisina Kaouther Ben Hania e il premio ricevuto dal film alla Mostra del Cinema di Venezia preoccupano i sionisti.

Su alcuni account social il timore che il messaggio del film coinvolga l'opinione pubblica mondiale, anche grazie al rilievo dei produttori esecutivi, Brad Pitt, Joaquin Phoenix, Rooney Mara e altri famosi, svegliando i distratti e chiarendo le idee a chi si è fino ad oggi fatto abbindolare dalla propaganda emerge da alcuni account chiaramente collegati con Israele.

Ecco perché il film andava sminuito, come ha cercato di fare l'indegno articoletto de Il Foglio, sostituendosi alla giuria nel determinare preventivamente che il film non fosse all'altezza del premio, e come continuerà a fare l'hasbara nei prossimi giorni, sulla falsariga dei tentativi di delegittimazione della relatrice ONU Francesca Albanese - da una parte attaccata du titoli e competenze, dall'altra definita amica di Hamas - o della missione della Global Sumud Flotilla, assimilata talvolta a un covo di terroristi, talaltra a un gruppo di cercatori di visibilità.

"The Voice of Hind Rajab", basato su un evento reale ha infatti catturato l'attenzione internazionale, ritraendo gli ultimi momenti di Hind Rajab, una bambina palestinese di cinque anni uccisa dalle forze israeliane a Gaza mentre la sua famiglia tentava di evacuare durante l'attacco israeliano in corso, si è aggiudicato infatti il Leone d'Argento, Gran Premio della Giuria alla Mostra del Cinema di Venezia.

Il film, emotivamente devastante, racconta la storia di Hind Rajab, rimasta intrappolata in un'auto con i familiari per ore a Gaza City. Nonostante le supplichevoli telefonate dei parenti e della Mezzaluna Rossa, non è arrivato alcun aiuto. I suoi ultimi momenti, inclusa la sua ultima richiesta di aiuto, sono stati ampiamente documentati e sono diventati il ​​simbolo del prezzo che la guerra ha richiesto ai bambini palestinesi.

La rivisitazione della tragedia da parte di Kaouther Ben Hania mescola realismo documentaristico e cinema narrativo per descrivere gli orrori subiti dai civili sotto il continuo genocidio di Israele.

La première del film ha lasciato il pubblico in lacrime, suscitando standing ovation e attirando immediatamente l'attenzione internazionale. La critica ha elogiato la sua rappresentazione risoluta dei crimini di guerra e il suo rifiuto di minimizzare la violenza commessa contro i palestinesi.

Assegnando a "La voce di Hind Rajab" il Leone d'Argento, la giuria di Venezia ha riconosciuto non solo il suo merito artistico, ma anche la sua urgenza come dichiarazione politica su Gaza, dove migliaia di civili sono stati uccisi sotto la continua aggressione di Israele.

Ben Hania, nota per aver intrecciato ingiustizie del mondo reale nei suoi film, ha affermato durante il festival che la storia di Hind Rajab è una storia che "il mondo non deve dimenticare". "Questo film non parla solo di una bambina, ma di tutti i bambini le cui voci vengono messe a tacere in guerra", ha dichiarato ai giornalisti.

Il premio rappresenta un raro momento di visibilità globale per la sofferenza di Gaza, portata sulla scena mondiale attraverso il cinema.

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