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05 settembre 2025
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Scozia: governo e opposizione d'accordo su Gaza
di Franca Rissi

La Scozia interromperà l'erogazione di fondi pubblici alle aziende che armano Israele, ha annunciato mercoledì il Primo Ministro, esortando il governo del Regno Unito a ritirarsi dal proposto Accordo di Libero Scambio Regno Unito-Israele, i cui negoziati erano stati sospesi da Londra a maggio.

Parlando ai membri del Parlamento scozzese (MSP) a Holyrood, John Swinney ha affermato che interromperanno l'erogazione di fondi pubblici alle aziende che armano Israele. "Sospenderemo le nuove erogazioni di fondi pubblici alle aziende di armamenti i cui prodotti o servizi vengono forniti a Paesi in cui vi sono prove plausibili di un genocidio commesso da quel Paese", ha affermato. "Questo include Israele".

La sospensione si applicherà alle nuove sovvenzioni erogate, o agli investimenti effettuati, dal governo scozzese, dalle Enterprise Agencies e dalla Scottish National Investment Bank. "Qualsiasi azienda del settore della difesa che chieda sostegno al governo scozzese dovrà dimostrare che i suoi prodotti non sono militarmente coinvolti con Israele", ha affermato Swinney.

Ha invitato il governo britannico a rivedere le misure da adottare in linea con il "dovere del Regno Unito, sancito dal diritto internazionale, di rispondere in caso di grave rischio di genocidio" e a ritirarsi dall'accordo di libero scambio tra Regno Unito e Israele.

Swinney ha inoltre annunciato un finanziamento di 400.000 sterline (537.000 dollari) a Kids Operating Room, un'organizzazione benefica scozzese, per la creazione di un Gaza HOPES Field Readiness Hub in Scozia. Questo finanziamento, ha affermato, contribuirà a sbloccare 15 milioni di dollari di finanziamenti aggiuntivi per la realizzazione di un ospedale rapidamente dispiegabile a Gaza. Ha affermato che ulteriori 600.000 sterline saranno donate al Fondo Umanitario per i Territori Palestinesi Occupati, guidato dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA).

Le sue osservazioni sono arrivate prima di un dibattito parlamentare su un emendamento presentato dai Verdi scozzesi per il boicottaggio immediato di Israele e delle aziende complici del genocidio a Gaza e degli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata.

Swinney ha affermato che senza le misure adottate oggi, il governo scozzese potrebbe correre il rischio di non operare nel rispetto della legge.

Da parte sua, Anas Sarwar, leader del partito laburista scozzese, ha definito la situazione a Gaza "oltre ogni limite di intollerabilità". "Dobbiamo fermare subito lo spargimento di sangue", ha affermato, definendo il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu un "criminale di guerra".

Ha affermato che Netanyahu, ricercato dalla Corte penale internazionale per presunti crimini di guerra e crimini contro l'umanità a Gaza, deve essere chiamato a rispondere delle sue azioni e ad affrontare la giustizia. Ha inoltre accolto con favore l'impegno del governo britannico a riconoscere lo Stato di Palestina.

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