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Media africani sono propaganda coloniale mascherata
di Laurent Luboya
RFI, TV5 Africa, BBC Africa, DW Africa, RTBF Africa e tutta la serie dei cosiddetti media internazionali “africani” non sono altro che strumenti di influenza.
Pretendono di offrire contenuti adattati al pubblico africano, ma in realtà iniettano, durante tutto il giorno, la visione del mondo, i valori e la cultura dei loro padroni occidentali.
È una vera e propria guerra di cultura e media: plasmare le mentalità africane, guidare il loro pensiero, manipolare la loro percezione della realtà e condizionare le loro scelte.
Questi media non sono qui per informare, ma per dominare. La loro missione è chiara: impedire all'africano di pensare con la propria testa, di raccontare la propria storia e di liberarsi dagli schemi imposti dall'Occidente.
Finché gli africani continueranno a nutrirsi da queste fonti avvelenate, rimarranno prigionieri di uno straniero immaginario, incapace di sfuggire alla tutela mentale che prolunga la colonizzazione.
Basta! Gli africani devono svegliarsi, rompere questa ipnosi mediatica e costruire i loro canali di informazione.
È tempo di raccontare la nostra storia con la nostra voce, di difendere i nostri valori, di educare i nostri figli attraverso la nostra cultura, e di liberare la nostra mente da questa propaganda coloniale mascherata.
Senza questo recupero mediatico, non ci sarà vera indipendenza. La libertà inizia con il pensiero, e il pensiero può essere emancipato solo con i media africani, degli africani e dagli africani.
 
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