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Hind Rajab non era una giovane donna ma una bambina
di Rossella Ahmad
Hind Rajab aveva cinque anni quando fu uccisa, crivellata di colpi, nell'auto su cui stava tentando di mettersi in salvo assieme a parte della sua famiglia.
Davvero troppo pochi per essere definita "young lady". Furono i giornalisti della BBC prima, e poi quelli della CNN, ad utilizzare questa definizione.
Chissà se se ne ricordano. Chissà se si vergognano.
La motivazione è chiara, e non risiede nelle capacità davvero straordinarie di questa piccola palestinese di resistere per ore in un abitacolo zeppo di cadaveri - la sua famiglia - e di guidare a sé i soccorsi pur priva di qualsiasi riferimento spaziale: al buio, in un'auto circondata da carri armati, con una connessione telefonica intermittente.
Risiede piuttosto nell'uso strumentale dei termini, che divengono mezzi di manipolazione mediatica, di occultamento della verità e di vera e propria guerra non convenzionale.
Definire una bambina di cinque anni "young lady" serve a convogliare nell'ascoltatore l'idea che in Palestina, a Gaza, non esistano bambini o, quantomeno, che essi non siano deliberatamente colpiti.
Le young lady forse sì. Non i bambini. A cinque anni non si è bambini a Gaza.
Le ultime ore di Hind Rajab sono un viaggio di sola andata nell'inferno.
La sua voce è la voce di Gaza.
La sua morte è la morte di Gaza.
La sua uccisione è vergogna per l'intero genere umano, che ha permesso ed ha digerito il terrore inflitto per ore ad un piccolo essere umano, l'assassinio dell'intera squadra di soccorso giunta a prelevarla dal sepolcro in cui giaceva da viva, il corpicino rinvenuto dopo giorni, in un luogo reso inaccessibile ai giornalisti.
Un cadaverino fatto oggetto di tiro al bersaglio. Trecento pallottole e più.
Mi chiedo come sia possibile che un corpo così piccolo riesca a contenere materialmente tutti quei colpi senza liquefarsi.
La mostruosità dell'assassinio, pur in una sequela ininterrotta di mostruosità, ha elevato subito la vicenda di Hind Rajab su tutte le altre, come altamente simbolica del grado di abiezione raggiunto e superato da un esercito coloniale in bancarotta etica, che uccide i bambini per divertimento. Li mutila per sfregio. Li acceca per diletto.
La Hind Rajab Foundation fu creata poco dopo l'assassinio, con lo scopo di assicurare alla giustizia i criminali coinvolti nel genocidio di Gaza e di spezzare il ciclo di impunità concessa ad israele, al suo esercito ed ai serial killer che ne indossano l'uniforme. Ed inoltre: di perseguire legalmente non solo i perpetratori, ma anche i complici e gli apologeti dei crimini contro l' umanità in Palestina e di onorare la memoria delle vittime, soprattutto quella dei bambini trucidati, a partire dalla piccola Hind.
"Nei miei sogni per voi, vi vedo liberi e al sicuro. Felici. Nessuno cerca di uccidervi e siete in aerei pieni di gente, non di bombe. Non siete intrappolati in un campo di concentramento. Vedete il mondo. Crescete. Avete figli. Invecchiate. Ricorderete queste sofferenze e capirete che esse servono ad alleviare quelle degli altri. Questa è la mia speranza e la mia preghiera. Vi abbiamo tradito. Questa è la colpa terribile che ci portiamo dietro. Abbiamo provato, ma non abbastanza. Andremo a Rafah. Molti di noi reporters resteranno lungo la frontiera con Gaza in segno di protesta. Scriveremo e filmeremo, questo è ciò che faremo. Non è molto, ma è qualcosa che servirà a riscrivere ancora la vostra storia. Forse sarà abbastanza per guadagnarsi il diritto di chiedere il vostro perdono".
Le parole nel virgolettato sono di Chris Hedges.
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