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Papa Leone incontra presidente di Israele Herzog
di Rita Newton
Il Cardinale Pierbattista Pizzaballa definisce "Moralmente inaccettabile" quello che Israele sta facendo a Gaza e rimane per celebrare la messa sotto le bombe, soccorre i feriti, protegge i bambini, condivide la paura di chi non ha più nulla, il papa incontrerà Isaac Herzog, il presidente di Israele, quello che firmava le bombe dirette sui bimbi inermi.
E sulle persone in attesa di cibo per ore sotto il sole Pizzaballa ha detto "Questa umiliazione davanti ai nostri occhi è inaccettabile e ingiustificabile. È ora di mettere al primo posto la sopravvivenza delle persone."
Il Cardinale - che, come il patriarca ortodosso Teofilo, non ha obbedito all'ingiunzione di Israele di abbandonare le loro sedi - già a maggio spiegava: "Continuano a ripetermi che devo essere neutrale su Gaza. Venite con me a Gaza, parlate con la mia gente che ha perso tutto e poi ditemi che devo essere neutrale…"
E ancora "la Chiesa non è neutrale, sta con chi soffre".
D'altronde lo ha ben detto il Cardinale Matteo Maria Zuppi: "La neutralità davanti al massacro è complicità".
Evidentemente i papa non la pensa in questo modo o non teme di passare alla storia come complice di questi assassini.
L'agenda dei colloqui riporta peraltro i punti che saranno al centro dei colloqui: il rilascio degli ostaggi, la lotta all'antisemitismo e la protezione delle comunità cristiane in Medio Oriente. Non vi è nessun accenno alla protezione dei civili palestinesi, alla sopravvivenza delle persone di cui parla Pizzaballa.
Il quale in una lettera di ottobre scorso, tradotta in cinque lingue e rivolta ai potenti del mondo perché ponessero fina al massacro di Gaza, aveva scritto: "«È solo ponendo fine a decenni di occupazione, e alle sue tragiche conseguenze, e dando una chiara e sicura prospettiva nazionale al popolo palestinese che si potrà avviare un serio processo di pace. Se non si risolverà questo problema alla sua radice, non ci sarà mai la stabilità che tutti auspichiamo."
E ancora: "Ci vuole coraggio per essere capaci di chiedere giustizia senza spargere odio.".
Ci vuole coraggio, appunto, per mettere in agenda 70 anni di oppressione in Palestina e non parlare solo di antisemitismo e 7 ottobre come piacerebbe a Tel Aviv e Washington, ma nell'agenda del papa per l'incontro con Herzog questo punto non c'é.
C'é da chiedersi fra Pizzaballa e Prevost chi sia il vero leone.
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