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Trump: guerra danneggia immagine di Israele
di Leandro Leggeri
In una recente intervista rilasciata al sito conservatore Daily Caller (1 settembre 2025), il presidente statunitense Donald Trump ha messo in dubbio la forza della lobby israeliana a Washington e l’efficacia della strategia militare di Israele nella guerra in corso.
Trump ha ricordato come in passato “Israele fosse la lobby più potente che avessi mai visto, con un controllo totale sul Congresso”, aggiungendo però che oggi quella influenza si è notevolmente ridotta, soprattutto negli ultimi 15-20 anni.
Il tycoon ha poi sottolineato i costi reputazionali del conflitto: “Israele potrebbe anche vincere la guerra, ma non sta guadagnando sul piano delle relazioni pubbliche. E questo lo danneggia”.
Secondo Trump, infatti, il proseguire delle operazioni militari non rafforza la sicurezza dello Stato ebraico, ma lo espone a crescenti critiche e isolamento internazionale.
Pur rivendicando di essere stato il presidente che più ha fatto per Israele — menzionando anche il sostegno ad attacchi contro l’Iran —, Trump ha ammesso che la guerra in corso rappresenta un danno politico e d’immagine per Tel Aviv.
Le sue dichiarazioni arrivano in un momento in cui cresce il dibattito negli Stati Uniti sul ruolo del Congresso e sull’impatto delle politiche israeliane non solo in Medio Oriente, ma anche sulla scena internazionale.
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