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Stubb all'Ucraina: fate come noi
di Francesco Dall'Aglio *
Ormai si è capito che io sono sempre ottimista, a volte anche oltre il buonsenso, e quindi ho pensato che l'affermazione, apparentemente piuttosto sciocca, del presidente finlandese Stubb in un'intervista all'Economist sul fatto che la Finlandia "sente di aver vinto" la seconda guerra mondiale perché ha conservato la sua indipendenza (affermazioni alle quali sia Zacharova che Medvedev hanno risposto con l'affabilità che spesso li contraddistingue) e che l'Ucraina "può ripetere lo stesso successo" non sia invece affatto sciocca, ma sia un consiglio reale e piuttosto esplicito alla leadership ucraina.
Fate la pace per evitare guai peggiori, cedete territorio (legalmente, come ha fatto la Finlandia, non considerando che comunque è vostro), accettate di essere neutrali, accettate una riduzione significativa delle forze armate, costituite un governo non ostile alla Russia ma che potrà senza problemi avere rapporti con l'Occidente, sbarazzatevi dei personaggi più impresentabili e, appunto, fate come noi e prosperate per i prossimi settant'anni a cavallo tra i due mondi.
Che è quello che sostanzialmente si dice nell'articolo: la "finlandizzazione" e l'abbandono delle posizioni anti-russe non è stata sottomissione, è stata realpolitik che le ha consentito non solo di sopravvivere ma di creare un modello di successo.
L'ultimo paragrafo (ricordate: è il "volenteroso" Stubb intervistato dall'Economist, non Salvini da uno dei nostri giornalacci pacifinti che prendono i soldi dal Cremlino) è significativo - traduzione mia, allego il testo in inglese dell'articolo: "Mr Stubb dice che l'Ucraina oggi è in una posizione migliore della Finlandia nel 1944 — “un paese devastato, in miseria" con pressoché nessun sostegno dall'esterno. L'Ucraina ha alleati che stanno lavorando alle garanzie di sicurezza e la stanno aiutando economicamente.
L'Ucraina, dice, può restare a vivere nel passato e lamentarsi dell'ingiustizia del mondo esterno, o “può raccogliere i pezzi, ricostruire e credere nel suo futuro"; sradicando la corruzione, incoraggiando liberà e giustizia sociale, e uccidendo il cinismo. Questa è la scelta che le sta davanti".
* Componente del Comitato Scientifico dell'Osservatorio
 
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