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02 settembre 2025
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Austria neutrale: adesione alla NATO non in programma
di Pierpaolo Minardi

Il cancelliere austriaco Christian Stocker ha sottolineato che l'adesione alla NATO non è all'ordine del giorno del Paese, riaffermando la consolidata politica di neutralità dell'Austria. Parlando lunedì all'emittente ORF, Stocker ha affermato che la neutralità rimane un pilastro fondamentale dello Stato austriaco e non è in discussione.

I suoi commenti hanno fatto seguito agli avvertimenti del vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo Dmitrij Medvedev, che ha messo in guardia contro l'abbandono della neutralità da parte di Vienna. Medvedev aveva descritto la neutralità come fondamentale per l'identità austriaca e aveva suggerito che Mosca avrebbe potuto adottare contromisure legali e politiche se la repubblica si fosse avvicinata alla NATO.

"Siamo un Paese neutrale. La neutralità è fuori dubbio. Pertanto, il tema dell'adesione alla NATO non è affatto all'ordine del giorno per noi. Questa minaccia mi ha sorpreso", ha dichiarato Stocker.

Il dibattito sulla NATO si è riacceso dopo che il Ministro degli Esteri austriaco Beate Meinl-Reisinger ha affermato che "la neutralità da sola non ci protegge" e ha chiesto un dibattito nazionale sulla politica di sicurezza. Questa dichiarazione è stata fatta nel contesto dell'adesione di Finlandia e Svezia alla NATO e delle crescenti preoccupazioni europee in materia di sicurezza a seguito della guerra in Ucraina.

Nonostante il rifiuto dell'adesione alla NATO, l'Austria sta modernizzando la sua politica di difesa. Il governo si è impegnato ad aumentare la spesa per la difesa al 2% del PIL entro il 2032 e a rafforzare le capacità militari nell'ambito del concetto di "neutralità armata", che consente una solida autodifesa senza impegni di alleanza.

Medvedev, nel suo discorso del 28 agosto, ha affermato che abbandonare la neutralità violerebbe gli accordi internazionali e ha persino avvertito che il territorio austriaco potrebbe diventare un bersaglio in caso di adesione alla NATO. Ha inoltre suggerito che Mosca potrebbe spingere per il trasferimento delle organizzazioni internazionali attualmente con sede a Vienna.

Il Ministero degli Esteri austriaco ha respinto le minacce, convocando l'incaricato d'affari russo per protestare contro quella che ha descritto come un'ingerenza negli affari interni. Il Ministro della Difesa Klaudia Tanner ha inoltre dichiarato che l'Austria "non si lascerà intimidire o minacciare".

La neutralità dell'Austria risale al 1955, quando il Trattato di Stato austriaco pose fine all'occupazione alleata in cambio dell'impegno costituzionale a rimanere al di fuori delle alleanze militari e a vietare le basi straniere sul suo territorio. Da allora, la neutralità è diventata centrale per l'identità nazionale austriaca, plasmandone la politica estera e rendendo Vienna un fulcro per organizzazioni internazionali come l'ONU, l'OSCE, l'AIEA e l'OPEC.

Il sostegno pubblico alla neutralità rimane forte. Recenti sondaggi mostrano che oltre il 70% degli austriaci è favorevole al mantenimento della neutralità, mentre solo circa un quinto sostiene l'adesione alla NATO. Politicamente, i principali partiti come il Partito Popolare Austriaco (ÖVP) e i Socialdemocratici (SPÖ) continuano a respingere l'adesione, mentre solo fazioni minori, come il partito pro-NATO NEOS, hanno sollevato la questione.


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