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Attacchi informatici russi sulla fiducia: comodi per false flag
di Rita Guma *
Nuovo episodio in cui vengono lanciate alla Russia accuse di guerra "ibrida" ovvero condotta anche per via informatica, in questo caso con un attacco GPS ai sistemi di bordo dell'aereo che portava Von der Leyen. "Abbiamo ricevuto informazioni dalle autorità bulgare secondo cui questa palese interferenza sarebbe stata perpetrata dalla Russia", dicono dalla UE.
I fatti, per stessa ammissione di chi accusa, non sono stati ancora accertati ma già si indice una conferenza stampa e si fanno dichiarazioni compromettenti dal punto di vista diplomatico e di quello della pace in Europa e nel mondo.
Da ingegnere elettronico operativo in campo informatico pongo alcune domande che in un contesto dominato dalla confusione voluta non avranno risposta:
1) come si fa a sapere che le interferenze, ammesso che ci siano state, provenivano dalla Russia? Per gli attacchi via web, ogni hacker che si rispetti può usare vari proxy (cioè server intermedi) per far perdere le proprie tracce, per cui risulta difficile rintracciare il server di partenza di una azione criminale.
2) anche ove vi fossero tracce di operatori russi (ad es voci o messaggi scritti in russo) come si fa a sapere che sono hacker gestiti da Mosca e non semplici disturbatori anonimi?
3) talora la stampa ricorre alle presunte rivendicazioni di gruppi russi, cioè a presunti comunicati su profili social presuntivamente russi.
Ma qualcuno pensa che una intelligence straniera - britannica, poniamo, ucraina o in questo caso baltica - non sia in grado di creare un falso attacco informatico e falsi account social da attribuire ai russi per avere una false flag che faccia scandalo verso l'opinione pubblica sui media non critici (quasi tutti) e faccia scoppiare un conflitto?
Ovviamente le prove - consistenti ini codici informatici complessi - sarebbero molto difficili da presentare perché qualcuno super partes (chi?) le possa verificare. Quindi tutto basato sulla fiducia, che ben difficilmente può essere accordata a chi è parte in causa in un conflitto armando uno dei due contendenti, e che ci ha già detto mesi fa di preparare lo zainetto di sopravvivenza.
Il comandante militare tedesco dell'aereo che portava Von der Leyen ha "rivelato" oggi che il suo aereo "è stato preso di mira da attacchi russi di disturbo GPS" due volte durante il sorvolo della regione del Mar Baltico negli ultimi mesi.
Parlando in una conferenza stampa a Berlino, il generale Carsten Breuer ha dichiarato di non avere ancora dettagli sull'ultimo incidente di disturbo GPS ma ha osservato che tali incidenti sono diventati sempre più frequenti.
"L'ho sperimentato personalmente due volte", ha detto ai giornalisti. "Il primo incidente si è verificato mentre il mio aereo sorvolava il Mar Baltico mentre viaggiavo verso nord. Il secondo incidente è avvenuto durante una visita a un'esercitazione militare in Lituania, l'esercitazione Iran Wolf", ha detto.
Le autorità hanno "confermato" lunedì che l'aereo della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha subito un disturbo GPS domenica durante il suo volo verso la Bulgaria: "Abbiamo ricevuto informazioni dalle autorità bulgare secondo cui questa palese interferenza sarebbe stata perpetrata dalla Russia".
Quindi, ammesso che attacco ci sia stato, potrebbero esserselo creati da soli e poi se lo confermano pure. Certo, e noi ci fidiamo di questi rappresentanti UE che rappresentano solo sé stessi, i loro amici produttori di armi e i loro intenti guerrafondai.
* Presidente Osservatorio
 
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