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Lettere dal passato-futuro
di
Rinaldo Battaglia *
I protocolli di Auschwitz - che spiegavano bene cosa stesse succedendo nei lager nazisti - già dall’aprile ‘44 giravano in Occidente, i giornali americani già due anni prima scrivevano della Shoah, pur non definendola ancora così (il 25 novembre ’42 il New York Times ne parlava diffusamente e chiaramente, facendo già il nome di Sobibor, Treblinka, Belzec).
Il Vaticano di Pio XII venne più volte informato dai vari sacerdoti o nunzi apostolici (il 9 marzo ‘42 a Bratislava, a fine marzo ’42 a Berna).
Il 31 agosto ‘42 soprattutto il capo spirituale della Chiesa di Leopoli si rivolse direttamente a Pio XII con dati precisi sulla shoah sui lager della Polonia, dati che il Vaticano girò a settembre all’ambasciata Usa definendo le notizie ‘non verificabili’ o – se preferite – una fake-news.
Esiste inoltre di questo ulteriore corrispondenza tra il governo Roosevelt ed il Vaticano (26 settembre ‘42) con elenco dettagliato dei campi di Polonia.
Il New York Times il 2 luglio ‘42 riportò il chiaro resoconto di un deportato ebreo riuscito a fuggire dal lager di Chelmno (Sziama Ber Winer, chiamato anche come Sziawek Bajler o Yakov Grojanowski) - resoconto poi noto come ‘Rapporto Grojanowski’ - e rifugiatosi nel ghetto di Varsavia, ma poi lì nuovamente arrestato e mandato a morire a Belzec.
Si sapeva, si conosceva, magari non nell’entità (e chi avrebbe avuto la capacità di comprendere la grandezza del crimine nazista se non i nazisti soltanto?).
Ma si sapeva, non lo si può negare o nascondere.
Nessuno fece nulla, nessun paese alleato, nessun paese dell’Est, tanto meno il Vaticano o la Croce Rossa, operativa dalla fortunata Svizzera, dove la sede era troppo vicina alle casseforti delle banche, in cui confluivano, copiosi, i denari rubati agli ebrei.
La Svizzera, il paese per definizione ‘neutrale’, che col Terzo Reich si arricchì in fretta: solo nel 1942 il 60% della sua produzione bellica, il 50% di quella ottica, il 40% di quella meccanica venivano assorbiti dalla Germania. Paese neutrale? Chi? Dove?
Conveniva fermare il business?
Dov’era il mondo? L’intellighenzia, gli intellettuali dei Paesi liberi dov’erano?
Roosevelt, Churchill o Pio XII sempre così aggiornato sui crimini di Stalin? Lo stesso Stalin?
Per quanto ovvio da noi in Italia non solo non si voleva sapere nulla, ma si alimentava quel crimine, col regime di Mussolini sporco di sangue fino al collo.
Mussolini che già il 18 giugno'40 a Monaco, presente Ciano e Ribbentrop, discuteva con Hitler del piano 'Madagascar' isola dove spedire tutti gli ebrei siti in Europa. Sì Mussolini, quello delle leggi razziali del '38, quello che 'ha fatto anche cose buone'.
Dov’era la generazione di mio nonno e di mio padre?
Dov’era ‘l’uomo’? In quale caverna era nascosto?
Su quale cassaforte era seduto?
Le lettere del capo spirituale della Chiesa di Leopoli rivolte direttamente a Pio XII erano del 31 agosto di 83 anni fa. E non si fece nulla. Nessuno fece nulla. E oggi gli uomini per bene di questo si vergognano.
Chissà cosa diranno i nostri figli e nipoti, fra 83 anni, di quello che sta succedendo ora in altri angoli disperati del mondo. Le lettere non mancano, i silenzi e l'indifferenza nemmeno, i business meno ancora. E non si fa nulla.
I nostri figli e nipoti fra 83 anni troveranno altra vergogna verso il loro passato. Ossia il nostro presente.
31 agosto 2025 – 83 anni dopo, 83 anni prima -
liberamente tratto da ‘ Non ho visto farfalle a Terezìn’ - AliRibelli - 2021
* Coordinatore Commissione Storia e Memoria dell'Osservatorio
 
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