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01 settembre 2025
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Global Sumud Flotilla: Israele pianifica dura repressione contro gli attivisti
di Antonella Salamone

Israele pianifica una violenta repressione contro gli attivisti della Flottiglia per GazaPalestina occupata secondo Quds News Network.

Il Ministro della Sicurezza Nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, ha preparato un nuovo piano violento per attaccare la più grande flottiglia di solidarietà per Gaza mai organizzata.

Secondo Israel Hayom, lo stato di occupazione si sta preparando ad affrontare oltre 200 attivisti provenienti da 44 paesi, la cui missione è quella di rompere l'assedio israeliano su Gaza.

Ben-Gvir presenterà oggi il suo piano al Primo Ministro Benjamin Netanyahu e ai funzionari della sicurezza.

Secondo Israel Hayom, il ministro vuole andare oltre arresti e deportazioni. Sta spingendo per un "piano deterrente" volto a punire gli attivisti pacifici.

Le proposte includono l'incarcerazione dei partecipanti alle stesse dure condizioni dei palestinesi accusati di "terrorismo". Gli uomini verrebbero inviati al carcere di Ketziot e le donne al carcere di Damon.

Le condizioni escluderebbero televisione, radio e cibo decente. La detenzione durerebbe più a lungo rispetto ai precedenti arresti della flottiglia.

Israele intende giustificare queste misure etichettando gli attivisti come violatori di una "zona militare chiusa".

I funzionari intendono inoltre creare fascicoli contro di loro, accusandoli di legami con il "terrorismo" sulla base di foto e associazioni passate.

Un altro passo vedrebbe Israele confiscare le navi della flottiglia e trasformarle in una flotta di polizia. È già stata presentata una consulenza legale a sostegno della nazionalizzazione di navi straniere.

Ben-Gvir sostiene che il precedente "trattamento morbido" riservato ai partecipanti alla flottiglia non sia riuscito a fermarli.

Questa strategia solleva timori di azioni violente in mare.

Israel Hayom ha affermato che gli attivisti "potrebbero sfidare Israele non solo politicamente, ma anche militarmente". Questa narrazione è solitamente usata da Israele come pretesto per attaccare navi pacifiche.

Le flottiglie del passato hanno subito arresti e confische di rifornimenti.

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