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Un film dell'orrore e nessuno che lo fermi
di Rosa Rinaldi
Nel pluripremiato film "La zona di interesse" si vede la vita normale e serena che conducono le famiglie dei nazisti che vivono accanto ad Auschwitz.
Mentre i camini fumano, loro fanno i bagni e coltivano rose, dileggiando la cameriera che ha sbagliato la cena.
Ed è quello che viene in mente anche a noi, quando vediamo le spiagge di Tel Aviv piene di persone che si divertono, o semplicemente quando vediamo gente di casa nostra che fa finta che non stia accadendo la catastrofe epocale che sta accadendo.
Per non parlare di quelli che la sminuiscono o la giustificano.
Poi ci sono persone come la pediatra Michal Feldon che sono la cosa più distante che esiste dalla "zona di interesse". E te ne accorgi perché quel suo senso disperato di impotenza è palpabile, lo avverti.
Scrive:
(Traduzione)
"La fine delle vacanze estive.
Ho passato la mattinata con i bambini in spiaggia.
Loro saltavano e ridevano tra le onde, e io sudavo sulla spiaggia e guardavo film horror sul mio telefono.
Ho passato il pomeriggio con loro al cinema.
Ridevano vedendo i personaggi dei cartoni animati che si sparavano a vicenda e salvavano il mondo.
E io mi sono bloccata al cinema e ho guardato film horror sul mio telefono.
Non ci sono personaggi dei cartoni animati che salvano il mondo.
E non ci sono personaggi reali che fermano gli orrori.
Siamo in "The Truman Show" e nessuno ferma il film.
Basta! Basta! Basta."
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