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Turchia sospende tutti i rapporti con Israele
di Sergio Scorza
La Turchia ha annunciato venerdì 29 agosto la sospensione totale dei rapporti economici e commerciali con Israele e la chiusura immediata del proprio spazio aereo a tutti i voli israeliani.
La decisione, comunicata ufficialmente dalle autorità di Ankara, segna un netto irrigidimento delle relazioni tra i due Paesi e comporta conseguenze dirette sia sul piano logistico che su quello politico.
"Gli sconsiderati attacchi di Israele a Gaza, Libano, Yemen, Siria, Iran sono il segno più chiaro di una mentalità di stato terroristico che sfida l'ordine internazionale", ha detto venerdì il ministro degli Esteri Hakan Fidan in un discorso in una sessione straordinaria del Parlamento turco.
La mossa è un altro passo della Turchia contro Israele dopo che l'anno scorso ha tagliato una grossa fetta del commercio con lo stato ebraico, del valore di 7 miliardi di dollari all'anno, per il genocidio a Gaza.
Dal punto di vista operativo, la misura avrà un impatto immediato sul traffico aereo: i voli da e per Israele dovranno cercare rotte alternative, con tempi di percorrenza più lunghi e maggiori costi. La misura avrà ricadute anche sul commercio bilaterale, che già negli ultimi mesi aveva registrato segnali di rallentamento.
Un punto di grossa rottura tra Turchia e Israele ci fu già nel 2010 con l’incidente della Mavi Marmara: la nave della flottiglia per Gaza venne assaltata dalle forze israeliane che uccisero nove attivisti turchi. Da allora, i rapporti Turchia-Israele si sono progressivamente inaspriti.
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