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29 agosto 2025
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Iran pensa a ritiro da Trattato di non proliferazione nucleare
di Tamara Gallera

In seguito all'annuncio dei Paesi E3 (Francia, Germania e Regno Unito) di attivare il meccanismo di "snapback" sulle sanzioni contro Teheran, il Parlamento iraniano ha redatto e presentato un disegno di legge d'urgenza che propone il ritiro completo dal Trattato di non proliferazione nucleare (TNP).

Hossein-Ali Haji-Deligani, vicepresidente della Commissione Articolo 90 del Parlamento iraniano, ha confermato che il disegno di legge sarà caricato sul sistema parlamentare il giorno successivo e successivamente esaminato in seduta pubblica.

"Come avevamo precedentemente affermato, questi Paesi stavano già attuando le conseguenze del meccanismo di "snapback", comprese le sanzioni contro di noi. Non c'è nulla di nuovo in questo", ha dichiarato Haji-Deligani al quotidiano iraniano Tasnim.

Ha inoltre affermato che le misure adottate sono state "la risposta minima del Parlamento alle recenti azioni dei Paesi europei, e che ulteriori misure che inducono a rimpianti sono all'ordine del giorno".

La proposta di legge giunge in un momento di crescente frustrazione a Teheran per il ripetuto mancato rispetto degli accordi da parte dell'Occidente e per il mancato allentamento della pressione sull'Iran. Haji-Deligani ha osservato che il Parlamento iraniano è determinato a perseguire una linea d'azione ferma e deterrente.

Secondo il èarlamentare, l'attivazione del meccanismo di snapback ripristina di fatto le sanzioni precedenti, ma non introduce nuovi sviluppi. Ciononostante, ha sottolineato che la risposta dell'Iran sarà strategica e decisa.

Criticando il dialogo continuo con i paesi occidentali, Haji-Deligani ha affermato: "Considerato ciò che questi tre paesi hanno fatto, i negoziati con loro sono ormai privi di significato. Il dialogo non farà altro che incoraggiarli".

"Abbiamo assistito al fatto che, durante i negoziati con gli arroganti Stati Uniti, Israele ha lanciato una guerra brutale contro il nostro paese e gli Stati Uniti hanno bombardato i nostri siti nucleari pacifici", ha aggiunto. "Il nostro popolo sa chiaramente che i colloqui con questi paesi non hanno portato altro che ulteriore pressione. Pertanto, ogni dialogo deve essere sospeso finché questi paesi non abbandoneranno i loro doppi standard".

Il disegno di legge di emergenza segna un potenziale punto di svolta nei colloqui Iran-E3 e mette in luce un significativo cambiamento di politica nell'approccio di Teheran al suo dossier nucleare. La mossa potrebbe avere un impatto sul quadro più ampio che regola il programma nucleare iraniano e la diplomazia regionale.

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