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Vittime civili
di Giuseppe Salamone
Questi davvero non riescono a capire da che parte sono girati.
Giorgia Meloni va in giro sbraitando che la Russia non vuole la pace.
Ricapitolando: Mosca ha accettato di iniziare i negoziati con gli USA. Da vincitrice ha messo sul tavolo delle condizioni da cui partire per cercare di trovare un accordo diplomatico.
Allora l’Unione Europea e il Regno Unito, con Zelensky, si precipitano alla Casa Bianca respingendo tutto. Perché dicono che le condizioni non le detta la Russia, ma loro. Che hanno perso faccia, dignità e guerra.
Allora salta tutto e la Russia, che aveva finito i missili già tre anni fa e combatteva con le pale perché di lavatrici da smontare per ricavare i chip non ce n’erano più, continua a sventrare l’Ucraina.
Ma siccome Zelensky mette i centri di comando militari e le relative infrastrutture in centro città, utilizzando i civili come scudi umani, ci vanno appunto di mezzo anche i civili. E allora giù di indignazione e propaganda di guerra a reti unificate.
E non giustifico l’uccisione di civili. Personalmente le condanno tutte. Tutte. Piuttosto bisognerebbe chiedere a questi fenomeni perché un civile ucraino vale più di 60.000 civili palestinesi.
Adesso corrono a lamentarsi perché la Russia non si ferma, quando gli stessi idioti ciclicamente boicottano ogni negoziato perché non vogliono assolutamente che la guerra finisca.
E infatti, anziché prendere atto che andando avanti così la situazione sarà sempre più vantaggiosa per la Russia, che è straripante e continua ad avanzare ogni volta che lo voglia, cosa decidono? Si riuniscono in questi istanti in sede europea per parlare di addestratori da mandare a Kiev (lo ha appena annunciato Kaja Kallas) e imporre un altro pacchettino di sanzioni.
Giusto per distendere i toni.
 
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