Prendetevi le vostre responsabilità
di Dalia Ismail

Il privilegio degli occidentali si manifesta nel fatto che non sono disposti ad accollarsi nemmeno mezza critica da parte di persone che stanno vivendo il genocidio del proprio popolo.

C’è una cosa che dovete capire: il fatto che siate arrivati ora è un “in più” per la causa, ma non vi dobbiamo mettere una corona sulla testa per questo. Noi siamo stati manganellati nelle piazze, rinchiusi nei CPR e rimpatriati.

Ci siamo presi denunce da migliaia e migliaia di euro pur di non stare zitti, e questo ci è accaduto proprio perché voi, che siete arrivati in modo netto solo dopo la vittoria di Donald Trump negli USA e dopo che la carestia (che è una condizione IRREVERSIBILE) è stata ufficialmente dichiarata, relativizzavate tutto, ci davate degli esagerati, assecondavate la propaganda occidentale con intellettualismi da borghesi annoiati, oppure ve ne fregavate.

Io ho un cugino metà ucraino che non mi parla da due anni perché una volta ho condiviso una storia Instagram in cui criticavo il battaglione Azov. Ci sono rimasta malissimo, ma l’ho capito e mi sono accollata il fatto che lui mi consideri una persona superficiale, che non ha rispettato la sua sensibilità durante l’atrocità che il suo popolo sta vivendo.

Voi, invece, chi credete di essere, per averci fatto soffrire così tanto assecondando la propaganda più potente al mondo mentre venivamo sterminati in diretta Instagram, e ora non volete neppure accollarvi mezza critica?

Se non lo avete ancora capito, voi fate solo meno schifo di Netanyahu: la vostra indignazione tardiva non fa di voi delle belle persone. Tra l’essere Netanyahu e l’essere delle belle persone c’è un abisso, e voi siete lontani dall’essere persone rispettabili, secondo la mia scala valoriale eh.

Siate umili e prendetevi almeno un po’ di responsabilità in questa vita. E smettetela di ripetere che le vostre intenzioni non sono mai state cattive, perché questo non conta assolutamente niente.

Anche la signora anziana analfabeta con dieci figli, picchiata ogni giorno dal marito, che abitava a pochi chilometri da Auschwitz e vedeva il fumo uscire dai forni crematori, continuava a stendere i panni sul balcone come se nulla fosse. Non aveva cattive intenzioni, certo. Ma questo non ha cambiato nulla e, messa così, vi viene più difficile relativizzare.

Ah già, ma noi siamo arabi, quindi inferiori. E quindi dobbiamo sopportare tutto ciò che voi non sopportereste neppure nei pensieri.

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