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27 agosto 2025
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AP e Reuters chiedono conto a Israele dell'uccisione dei giornalisti
di Franca Rissi

Martedì, Associated Press e Reuters hanno chiesto all'esercito israeliano di assumersi le proprie responsabilità in merito al mortale attacco aereo contro un ospedale nel sud di Gaza, che ha causato la morte di 20 persone, tra cui cinque giornalisti, di cui tre impiegati delle due agenzie di stampa.

In una lettera congiunta al Primo Ministro Benjamin Netanyahu e ad alti funzionari, la direttrice esecutiva dell'AP Julie Pace e la caporedattrice di Reuters Alessandra Galloni si sono dichiarate "indignate" per il fatto che tra le vittime dell'attacco di lunedì al complesso medico Nasser di Khan Younis, una struttura civile protetta dal diritto internazionale, ci fossero anche giornalisti indipendenti.

"I giornalisti freelance Mariam Abu Dagga e Moaz Abu Taha avevano lavorato rispettivamente per AP e Reuters, così come per altre testate durante la guerra. Anche il cameraman Hussam al-Masri, un collaboratore esterno di Reuters, è stato ucciso, mentre il fotografo Hatem Khaled, un altro collaboratore esterno di Reuters, è rimasto ferito", hanno scritto i redattori.

Hanno sottolineato che i giornalisti erano presenti nella loro veste professionale, documentando la guerra in un momento in cui Israele aveva impedito ai giornalisti stranieri di entrare a Gaza per quasi due anni.

L'esercito israeliano ha riconosciuto l'attacco, sostenendo che non prende di mira i giornalisti, e ha dichiarato di aver aperto un'inchiesta interna. Ma i due redattori hanno espresso dubbi, affermando che le precedenti indagini israeliane "raramente portano a chiarezza o responsabilità", e hanno sollevato dubbi sul fatto che Israele stia deliberatamente prendendo di mira le trasmissioni in diretta per sopprimere informazioni.

"Colpire un ospedale, seguito da un secondo attacco mentre giornalisti e soccorritori intervenivano, solleva urgenti interrogativi sul rispetto degli obblighi internazionali di protezione dei civili e dei giornalisti", si legge nella lettera.

La richiesta giunge nel mezzo dell'indignazione suscitata dal massacro in ospedale. Il Ministero della Salute di Gaza ha affermato che tra le vittime figurano pazienti, operatori sanitari, personale della protezione civile e operatori dei media. Tra le vittime figurano il cameraman della televisione palestinese Hussam al-Masri, il fotografo di Al Jazeera Mohammad Salama, la fotoreporter Mariam Abu Dagga, il giornalista Moaz Abu Taha e il reporter freelance Ahmed Abu Aziz.

Un altro giornalista, Hassan Douhan, reporter del quotidiano Al-Hayat Al-Jadida, è stato ucciso lunedì dal fuoco dell'esercito israeliano a Khan Younis, portando a 246 il numero complessivo di giornalisti uccisi dall'ottobre 2023.

Pace e Galloni hanno esortato Israele a garantire un accesso sicuro e senza ostacoli ai giornalisti indipendenti da e per Gaza, sottolineando che è urgentemente necessario un "rendiconto completo e trasparente" dell'attacco all'ospedale Nasser.

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