Quattro giornalisti uccisi in attacco israeliano a ospedale Nasser
di Mauro W. Giannini

Oggi Israele ha compiuto un massacro presso il Complesso Medico Nasser di Gaza, colpendo la struttura due volte e uccidendo almeno 15 palestinesi, tra cui quattro giornalisti. Anche vari membri della protezione civile sono stati presi di mira nel secondo attacco mentre accorrevano in soccorso delle vittime del primo.

In seguito all'attacco, l'Ufficio Stampa del Governo di Gaza ha annunciato che il numero di giornalisti uccisi dall'inizio della guerra genocida nella Striscia è salito a 245.

I giornalisti uccisi sono stati identificati come:

Hossam al-Masri, fotoreporter di Reuters
Mohammed Salama, fotoreporter di Al Jazeera
Maryam Abu Daqa, una giornalista operante con diverse testate, tra cui Independent Arabia e AP
Moaz Abu Taha, corrispondente di NBC News

L'ufficio stampa ha descritto le uccisioni come un "crimine orribile" contro gli operatori della stampa, sottolineando che i giornalisti sono stati uccisi mentre coprivano gli eventi presso l'ospedale quando le forze di occupazione hanno bombardato la zona.

Ha condannato la sistematica presa di mira e l'assassinio di giornalisti palestinesi, invitando la Federazione internazionale dei giornalisti, l'Unione dei giornalisti arabi e gli organi di stampa di tutto il mondo a denunciare i crimini in corso contro i professionisti dei media a Gaza.

L'ufficio ha inoltre ritenuto responsabili delle uccisioni l'occupazione israeliana, l'amministrazione statunitense e paesi alleati come Regno Unito, Germania e Francia, descrivendoli come complici del genocidio.

La dichiarazione ha inoltre esortato le organizzazioni internazionali e i sindacati della stampa a fare pressione per la fine della guerra, a proteggere i giornalisti a Gaza e a perseguire le responsabilità attraverso i tribunali internazionali.

VAI A TUTTE LE NOTIZIE SU GAZA

Dossier diritti