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Il testamento spirituale della giornalista Maryam
di Antonella Salamone
Il doppio attacco dell'esercito israeliano al complesso medico Nasser di Khan Yunis oggi dimostra un palese disprezzo per il diritto internazionale umanitario e incarna il genocidio in corso a Gaza dall'ottobre 2023.
Intorno alle 10:00 di lunedì 25 agosto, un attacco aereo israeliano al quarto piano dell'Edificio C (Emergenza) del complesso medico Nasser ha ucciso il cameraman della Reuters Hussam al-Masri e almeno un altro civile. Diversi minuti dopo, mentre cittadini e operatori della protezione civile cercavano sopravvissuti e i giornalisti coprivano l'incidente, l'esercito ha colpito di nuovo con una bomba diretta, uccidendo e ferendo soccorritori e giornalisti.
Secondo i dati preliminari, l'attacco ha ucciso 20 persone, tra cui il dottor Mohammed al-Habibi e cinque giornalisti: Hussam al-Masri, cameraman della Reuters; Mohammed Salama, fotografo di Al Jazeera; Mariam Abu Daqa, giornalista che collabora con The Independent Arabic e Associated Press; Moaz Abu Taha, giornalista freelance; e Ahmed Abu Aziz, giornalista locale. Anche il pompiere della Protezione Civile Abdullah al-Shaer e altri civili sono rimasti uccisi. Almeno altre dieci persone, tra cui giornalisti e operatori della Protezione Civile, sono rimaste ferite.
La squadra sul campo di Euro-Med Monitor ha riferito di aver visto un drone di sorveglianza israeliano volare a bassa quota sopra il Complesso Medico Nasser prima dell'attacco, fornendo ulteriori prove del fatto che si trattasse di un attacco deliberato e guidato dall'intelligence, con informazioni precise raccolte sul sito e sulle vittime.
Israele ha ucciso un medico, un pompiere, cinque giornalisti e altri civili in un unico attacco, sottolineando la sua intenzione di sradicare la società palestinese a Gaza prendendo di mira le sue fondamenta e le sue componenti, nell'ambito del genocidio in corso da oltre 22 mesi.
Questo attacco non è un episodio isolato, ma fa parte di una politica ricorrente e documentata portata avanti in diverse località durante il genocidio. Il team sul campo di Euro-Med Monitor ha registrato decine di casi in cui le forze israeliane hanno deliberatamente utilizzato attacchi a doppio colpo, una tattica progettata non solo per massimizzare le vittime civili, ma anche per colpire squadre di protezione civile, paramedici e giornalisti impegnati a rispondere all'attacco iniziale. Questa pratica trasforma i siti di soccorso e la copertura mediatica in trappole mortali, riflettendo chiaramente un intento premeditato di paralizzare i soccorsi, mettere a tacere i testimoni, distruggere le prove e privare i civili della protezione, anche nelle strutture mediche che dovrebbero essere tutelate dal diritto internazionale.
Il silenzio della comunità internazionale sul genocidio israeliano ha fornito copertura alla continua commissione di crimini contro i civili palestinesi e ha di fatto negato protezione a persone e beni esplicitamente tutelati dal diritto internazionale umanitario, inclusi ospedali, strutture mediche, personale umanitario e giornalisti.
Il testamento della giornalista martirizzata Maryam Abu Daqa al suo unico figlio, Ghaith:
"Ghaith, sei il cuore e l'anima di tua madre. Voglio che tu preghi per me, non che tu pianga per me, affinché io possa rimanere felice. Voglio che tu mi renda orgogliosa, che sia intelligente ed eccella, che tu viva all'altezza del tuo potenziale e che diventi un'imprenditore di successo degno di ciò che sei, mia amata.
Voglio che tu non mi dimentichi. Facevo di tutto per renderti felice e a tuo agio, facevo di tutto per te. E quando sarai grande, ti sposerai e avrai una figlia, chiamala Maryam come me.
Sei il mio amore, il mio cuore, il mio sostegno, la mia anima e mio figlio, di cui vado fiera e trovo sempre gioia.
Quindi ricorda, Ghaith: le tue preghiere, poi le tue preghiere, poi le tue preghiere.
Tua madre, Maryam."
In un video Maryam Abu Daqa abbraccia il padre a cui aveva donato un rene.
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