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Hasbara usa influencer per mistificare la realtà di Gaza
di Rosa Rinaldi
È online la nuova vergognosa operazione di Israele che tenta di riscrivere la narrazione dell'assedio di Gaza affidandosi a influencer che, a suon di soldoni, raccontano Gaza neanche fosse il paese dei balocchi.
E parliamo di Gaza, dove non può entrare nessun giornalista o ispettore internazionale, dove i giornalisti locali sono morti a tonnellate e i droni minacciano quelli rimasti.
Questa nuova operazione di maquillage politico fa seguito a quell' altra, che ha visto Israele acquistare spazi pubblicitari on line per promuovere filmini fatti con intelligenza artificiale, stile Istituto Luce, per mostrare quanto fossero bravi a regalare pacchi alimentari.
Un'operazione del tutto controproducente, data l'evidente e ridicola artificiosità.
Ma è cosi, quando sei disperato e quando non esiste tappeto sotto al quale puoi nascondere la tua polvere.
E adesso sta accadendo la stessa cosa.
Già gli influencer come categoria sono in profondo discredito, perché si sa benissimo che per quattro soldi venderebbero pure ecstasy ai minorenni...
Ma l'operazione è talmente e vistosamente falsa perché è acclarato che Israele non fa entrare cibo e boicotta ogni azione umanitaria (come testimonia la lettera firmata da piu di 100 ONG).
E questo mentre emergono prove sull'affossamento di ogni singola trattativa di tregua. Con mille pretesti, inventati di volta in volta.
Tutto questo è ancora più orribile, surreale e drammatico perché se da una parte Israele paga influencer per rappresentare il falso, dall'altra ammazza quelli che raccontano il vero. Come hanno fatto con la giovane Yaqeen Hamman, 11 anni.
E come dimenticare i tiktoker israeliani che deridono i palestinesi sotto le bombe?
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