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Chris Hedges: Israele uccide la memoria
trad. di Antonella Salamone
Mentre Israele continua a spuntare la sua lista di atrocità di stampo Nazista contro i palestinesi, tra cui la Fame di Massa, si prepara a compierne un’altra: la demolizione di Gaza, una delle città più antiche del mondo.
Ci vorranno mesi per trasformare Gaza in un parcheggio. Non ho dubbi che Israele replicherà l’efficienza del Generale Nazista delle SS Erich von dem Bach-Zelewski, che supervisionò la distruzione di Varsavia. Trascorse i suoi ultimi anni in prigione. Che la storia, almeno per quanto riguarda questa nota a margine, si ripeta.
Mentre i carri armati israeliani avanzano, i palestinesi fuggono, con quartieri come Sabra e Tuffah ripuliti dai loro abitanti. C’è poca acqua pulita e Israele progetta di tagliarla fuori nel Nord di Gaza. Un rapporto pubblicato venerdì dall’Integrated Food Security Phase Classifications (Classificazioni Integrate della Fase di Sicurezza Alimentare), la principale autorità mondiale in materia di insicurezza alimentare, ha confermato per la prima volta una Carestia a Gaza. Afferma che oltre 500.000 persone a Gaza stanno affrontando “Fame, Miseria e Morte”, con “condizioni catastrofiche” che si prevede si estenderanno a Deir al-Balah e Khan Younis il mese prossimo. Quasi 300 persone, tra cui 112 bambini, sono morte di fame.
I capi di Stato europei, insieme a Joe Biden e Donald Trump, ci ricordano la vera lezione dell’Olocausto. Non è “Mai Più”, ma “Non ci Interessa”. Sono Complici a pieno titolo del Genocidio. Alcuni si torcono le mani e si dicono “inorriditi” o “addolorati”. Alcuni condannano la fame orchestrata da Israele. Alcuni affermano che dichiareranno uno Stato Palestinese.
Questo è teatro drammaturgico: un modo, quando il Genocidio sarà finito, per questi dirigenti occidentali di insistere di essere dalla parte giusta della storia, pur avendo armato e finanziato gli assassini Genocidi, mentre molestavano, mettevano a tacere o criminalizzavano coloro che condannavano il Massacro.
Israele parla di occupare Gaza. Ma è un sotterfugio. Gaza non deve essere occupata. Deve essere distrutta. Cancellata. Spazzata via dalla faccia della terra. Non resterà altro che tonnellate di detriti che verranno faticosamente portati via. Il paesaggio lunare, ovviamente privo di palestinesi, fornirà le basi per nuove colonie ebraiche.
Tutto ciò che mi era familiare quando vivevo a Gaza non esiste più.
La distruzione di Gaza non è solo un Crimine contro il popolo palestinese. È un Crimine contro il nostro patrimonio culturale e storico: un attentato alla memoria. Non possiamo comprendere il presente, soprattutto quando si parla di palestinesi e israeliani, se non comprendiamo il passato.
La storia è una minaccia mortale per Israele. Denuncia la violenta imposizione di una Colonia Europea nel mondo arabo. Rivela la spietata Campagna per de-arabizzare un Paese arabo. Sottolinea il Razzismo insito nei confronti degli arabi, della loro cultura e delle loro tradizioni. Sfida il mito secondo cui, come disse l’ex Primo Ministro israeliano Ehud Barak, i Sionisti avrebbero creato “una villa nel mezzo della giungla”. Si fa beffe della menzogna secondo cui la Palestina sarebbe una patria esclusivamente ebraica. Ricorda secoli di presenza palestinese. E mette in luce la cultura aliena del Sionismo, impiantata su una terra rubata.
L’obiettivo a Gaza è cancellare il passato e sostituirlo con il mito, per mascherare i Crimini israeliani, incluso il Genocidio.
La Campagna di Cancellazione bandisce la ricerca intellettuale e ostacola l’analisi imparziale della storia. Celebra il pensiero magico. Permette agli israeliani di fingere che la violenza intrinseca che è al centro del Progetto Sionista, risalente all’espropriazione delle terre palestinesi negli anni ’20 e alle più ampie Campagne di Pulizia Etnica dei palestinesi del 1948 e del 1967, non esista.
Per questo motivo, il governo israeliano vieta le commemorazioni pubbliche della Nakba, o Catastrofe, un giorno di lutto per i palestinesi che cercano di ricordare i Massacri e l’espulsione di 750.000 palestinesi perpetrati dalle milizie terroristiche ebraiche nel 1948. Ai palestinesi viene persino impedito di portare la loro bandiera.
Questa negazione della verità e dell’identità storica permette agli israeliani di crogiolarsi in un eterno vittimismo. Alimenta una nostalgia moralmente cieca per un passato inventato. Se gli israeliani affrontano queste menzogne, ciò minaccia una crisi esistenziale. Li costringe a ripensare a chi sono. La maggior parte preferisce il conforto dell’illusione. Il desiderio di credere è più potente del desiderio di vedere.
La Cancellazione isola una società.
Le società chiuse conducono una guerra costante contro la verità. Menzogne e dissimulazione devono essere costantemente rinnovate. La verità è pericolosa. Una volta stabilita, è indistruttibile.
Finché la verità sarà nascosta, finché coloro che la cercano saranno messi a tacere, è impossibile per una società rigenerarsi e riformarsi.
Le società isolate non possono comunicare con nessuno al di fuori dei loro circoli incestuosi. Negano i fatti verificabili, fondamento su cui si fonda un dialogo razionale. Questa comprensione era al centro della Commissione per la Verità e la Riconciliazione del Sudafrica. Coloro che hanno commesso le atrocità del Regime di Apartheid hanno confessato i loro Crimini in cambio dell’immunità. Così facendo, hanno dato alle vittime e ai carnefici un linguaggio comune, radicato nella verità storica. Solo allora è stata possibile la guarigione.
Israele non sta solo distruggendo Gaza. Sta distruggendo se stesso.
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