 |
Contro il fascismo Milano vive
di Cassiopea
"E allora sentiamo, cos'è secondo te il fascismo?".
"Questa è facile:" "il fascismo è un crimine al potere".
Nella borgata romana dove (tanti anni fa) sono nata io, l'epiteto “fascista” (spesso, ricordo, affiancato dall'aggettivo qualificativo schifoso) aveva un generico significato molto negativo, ingiurioso, disonorante, riassuntivo delle ignominie capaci di instillarsi in un essere umano.
Ora però, così come la migliore strategia del diavolo (pare) è farci credere che non esiste (almeno a quanto scriveva Baudelaire) anche la candida accettazione che il fascismo sia un semplice fenomeno storico (e regime politico) concluso nel 1945 con la definitiva sconfitta militare e che pertanto, di conseguenza, ogni pregiudiziale antifascista sia un orpello inutile e arretrato da abbandonare senza nostalgie; è sempre stata la tattica vincente e il rassicurante alibi delle destre estreme ora al governo.
Intendiamoci oggi è improbabile un ritorno al fascismo con il fez o con l’olio di ricino, non ne hanno bisogno.
Il resto però è molto vicino.
L’amore dichiarato per le democrazie illiberali come quella di Orban in Ungheria; il saluto nazista Sieg Heil e il braccio teso fra le nuove leve di Fratelli d’Italia; il tentativo di negare sistematicamente i diritti civili; la volontà di compromettere la scelta delle donne sull’interruzione di gravidanza; la compressione delle libertà di manifestare con il nuovo decreto sicurezza. ecc.
Fascista è chi fascista fa.
Nacque con la violenza, ne ebbe il culto e la intese come strumento per il mantenimento del potere.
Per questo, quando oggi vediamo l’utilizzo del potere che legittima azioni violente, fisicamente o dal punto di vista della discriminazione delle persone, possiamo parlare di potere fascista.
Umberto Eco disse: “Si può giocare al fascismo in molti modi, e il nome del gioco non cambia”.
Infatti. Ora. Anche il Leoncavallo non c'è più. Con la forza.
Dietro questo sgombero si muovono interessi potentissimi di natura economica, ma anche di mera propaganda politica sovranista, fascista ed elettorale, direttamente collegati all’applicazione del Decreto sicurezza del Governo a guida Giorgia Meloni.
Contro lo sgombero del Leoncavallo, contro il fascismo di governo, la gentrificazione ed espropriazione dei patrimoni pubblici e autogestiti.
Difendiamo gli spazi sociali, la cultura libera, l’arte sovversiva e i movimenti dal basso.
Vogliamo un’altra Milano!
Invitiamo tutt* ad esserci a partire dal percorso che da oggi comincia in direzione del corteo del 6 settembre e che coinvolge tutte le realtà milanesi che hanno a cuore il destino della città.
La manifestazione attraversa le date del festival antirazzista Abba Vive dal 5 al 7 settembre al Parco Sempione. Un evento che rappresenta la memoria viva delle nuove generazioni antirazziste e decoloniali che sono il futuro di Milano.
Costruiamo assieme un corteo nazionale contro la gentrificazione e la democrazia del metroquadro per il diritto ad esistere degli spazi autogestiti e una democrazia dal basso.
Giù le mani dalla città!
Sabato 6 Settembre Corteo Nazionale
 
Dossier
diritti
|
|