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Israele ammette: 83% degli uccisi a Gaza sono civili
di Leandro Leggeri
Un’inchiesta congiunta di +972 Magazine, Local Call e The Guardian, ripresa da Middle East Eye, ha rivelato dati riservati dell’intelligence israeliana che confermano quanto i palestinesi denunciano da mesi: la stragrande maggioranza delle vittime a Gaza non sono combattenti, ma civili.
Secondo il database militare israeliano, a maggio 2025 erano stati registrati solo 8.900 combattenti di Hamas e Jihad islamica palestinese uccisi a fronte di un bilancio complessivo di 53.000 morti. Significa che cinque vittime su sei sono civili, tra cui donne, bambini e persone comuni.
L’inchiesta sottolinea come Israele spesso classifichi come “terroristi” anche poliziotti, impiegati o cittadini senza legami armati, trasformando così le cifre e nascondendo la portata reale del massacro. Un funzionario dell’intelligence ha ammesso: “Le persone vengono promosse al rango di terroristi dopo la morte”.
Il tasso di civili uccisi è tra i più alti registrati in conflitti contemporanei, comparabile solo a genocidi come Ruanda o Srebrenica. Sempre più voci, da Amnesty International alla relatrice ONU Francesca Albanese, definiscono la guerra a Gaza un genocidio.
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