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Via libera alla cancellazione di un popolo
di Rossella Ahmad
Sono sopraffatta dalla vergogna.
Dalla rabbia, che per me è un sentimento distruttivo.
Dalla amarissima consapevolezza che esistono zone di interesse molto ampie, ridanciane e completamente disinteressate al martirio di Gaza, ai campi di sterminio zeppi di corpicini morti, all'esibizione spavalda e criminale della più assoluta impunità, alle fiamme, al fuoco, alla fame.
Nulla conta, nulla è importante, nulla scuote quest'umanità allo sbando, epitome perfetta di un tempo infame che si chiude e di un altro che stenta a vedere la luce.
Sono sopraffatta dall'impotenza, di fronte ad orde di depravati pronti a prendere possesso delle case palestinesi, delle terre palestinesi, delle vite palestinesi.
Vite luminose, strappate via con violenza, nel disinteresse.
Sono assordata dal silenzio e accecata dall'orrore di chi lascia fare, complice, e di chi non vede, indifferente.
Sono dilaniata dall'ingiustizia. Cosa esiste di peggio che non avere una Legge alla quale appellarsi, sulla quale fare affidamento?
Spero nella Nemesi conclusiva che metta fine all'hybris dell'uomo tracotante, che sfida con arroganza le leggi del Cosmo e dell'Umanità.
Per ciò che mi riguarda, non avrò pietà di alcuno, perché nessuno ha avuto pietà del mio popolo.
E così sia, in tutto il tempo della mia vita su questa terra. E così sia, per tutto il tempo che resta all'uomo, nei secoli dei secoli.
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